Riforme, vicino il Senato non elettivo C'è l'accordo tra maggioranza e FI
Presentato in commissione un emendamento condiviso. Scende a due il numero minimo degli esponenti dei Consigli regionali per premiare i territori più abitati. Bersani annuncia "un'aggiustatina" alla Camera
I relatori hanno presentato in Commissione Affari Costituzionali del Senato l'emendamento che recepisce l'accordo fra maggioranza e FI. Esso prevede che i futuri parlamentari di Palazzo Madama non vengano eletti dai cittadini bensì dai Consigli regionali in proporzione della consistenza dei gruppi consiliari. Secondo il testo presentato, inoltre, scende da 3 a 2 il numero minimo di senatori che ciascuna regione potrà avere.
"I consigli regionali - dice l'emendamento - e i consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono i senatori tra i loro componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori. I seggi sono attribuiti con sistema proporzionale sulla base dei criteri stabiliti con legge costituzionale, tenuto conto della composizione di ciascun Consiglio regionale".
L'emendamento espone poi le modalità di elezione, spiegando che "per l'elezione del Senato ogni consigliere regionale "può votare una sola lista di candidati, formata da consiglieri regionali e da un sindaco, collegati ad altrettanti candidati supplenti". E ancora: "In caso di cessazione di un senatore dalla carica di consigliere regionale prima che sia sciolto il Consiglio del quale è componente, è proclamato eletto il relativo candidato supplente".
Quanto alla decisione di far scivolare da tre a due il numero minimo di senatori per ogni Regione, la scelta è dovuta alla richiesta da parte di Forza Italia di una maggiore proporzionalità del numero dei senatori rispetto alla consistenza demografica delle diverse regioni. Saranno così premiate le regioni più popolose, a cominciare dalla Lombardia.
Il numero dei senatori eletti dai diversi consigli regionali rimane fissato a 95. "La ripartizione dei seggi - specifica l'emendamento - si effettua in proporzione alla loro popolazione, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti". Ciascuna delle Province autonome di Trento e di Bolzano avrà due senatori.
Il ddl giovedì in Senato, si vota dal 16 luglio - Il disegno di legge del governo sulle riforme arriverà in Senato giovedì e il voto sugli emendamenti avrà inizio mercoledì 16 luglio.
Bersani: "Alla Camera daremo un'aggiustatina""Il processo delle riforme è già avviato e deve essere concluso al Senato - ha detto Pier Luigi Bersani -. Andiamo avanti. Ma quando la riforma arriverà alla Camera dovremo riflettere per dargli un'aggiustatina. Le modifiche necessarie si possono fare per evitare che il partito che ha il premio di maggioranza alla Camera possa fare tutte le nomine a maggioranza degli organi istituzionali. Per fare le modifiche nessun braccio di ferro, basta la ragionevolezza".
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