Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, imputati a Milano nel processo Mediatrade, sono stati assolti. La Procura nei loro confronti aveva chiesto rispettivamente 3 anni e 2 mesi e 3 anni e 4 mesi di carcere. I giudici hanno dichiarato il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione del reato di frode fiscale per l'anno 2005, mentre per gli altri anni l'assoluzione è arrivata con la formula "perché il fatto non costituisce reato".
La decisione del collegio è arrivata dopo cinque giorni di camera di consiglio. Nessuno dei dieci imputati è stato condannato. Il tribunale di Milano ha invece deciso o di assolverli oppure di dichiarare il non luogo a procedere o per prescrizione del reato o per carenza di giurisdizione.
Ghedini: "Riconosciuta l'estraneità di Pier Silvio Berlusconi" - "E' una sentenza molto importante e ovviamente siamo soddisfatti, perché è stata riconosciuta la totale estraneità di Pier Silvio Berlusconi rispetto alle accuse". Lo ha detto l'avvocato Niccolò Ghedini commentando la sentenza. "Secondo noi doveva finire così, con un'assoluzione, anche il processo a carico di Silvio Berlusconi", ha aggiunto rispondendo a chi ha chiesto se si potevano paragonare il caso Mediaset, per il quale l'ex premier è stato condannato in via definitiva, a quello Mediatrade.
La nota di Mediaset - L'innocenza del presidente Fedele Confalonieri e del vicepresidente Mediaset Pier Silvio Berlusconi nel processo Mediatrade è stata stabilita oggi dal Tribunale di Milano. Confermata quindi la totale estraneità dei vertici della società dalle accuse contestate. Dopo cinque anni dall'apertura delle indagini e cinque giorni consecutivi di camera di consiglio, i giudici della Seconda Sezione penale di Milano sono arrivati a conclusioni ben meditate che coincidono con la posizione sempre sostenuta da Mediaset: nessun reato.