Il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani è stato condannato a un anno dalla Corte d'Appello di Bologna nel processo "Terremerse", dove era imputato per falso ideologico. Condanne a un anno e due mesi anche per due dirigenti regionali. L'inchiesta riguarda la presunta truffa sul finanziamento da un milione alla cooperativa Terremerse, presieduta nel 2006 dal fratello di Errani, Giovanni. "Mi dimetto per difendermi", ha affermato.
Errani, che era stato assolto in primo grado, ha già fatto sapere di voler ricorrere in Cassazione. "E' un momento di amarezza. Ma per prima cosa non parlo di me - ha detto in una dichiarazione scritta -. Parlo della Regione, perché il mio compito è tutelare l'istituzione, il suo onore, la realtà pulita e di esempio a tanti che è questa Emilia-Romagna".
"Ho sempre messo l'istituzione davanti ad ogni altra considerazione - a me stesso - e non cambio ora", si legge ancora. "Non si faccia nessuna confusione: quanto subisco io personalmente non diventi fango per l'istituzione. Per questo intendo rassegnare subito le mie dimissioni, e nel farlo rivendico il mio impegno e la mia onesta' lungo tutti questi anni. E la mia piena innocenza anche in questo fatto specifico. Piena innocenza".
"Dunque annuncio subito che presenterò ricorso affinché prevalga questa semplice verità - ha concluso Errani - Le mie dimissioni sono dunque puramente un gesto di responsabilità. Ad esse unisco il ringraziamento a collaboratori, istituzioni, organi dello Stato, forze sociali ed economiche, perché con tutti c'è stata una collaborazione significativa e costruttiva. A tutti, ancora grazie ed un augurio di buon lavoro".
Verso le elezioni - Con le dimissioni di Vasco Errani, la Regione Emilia-Romagna si avvia verso le elezioni. Lo prevede l'articolo 126, comma 3, della Costituzione. Le dimissioni volontarie del presidente della Regione, recita il comma, "comportano le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio".
Renzi lo chiama: vicinanza nel rispetto della magistratura - Il premier Matteo Renzi ha telefonato a Vasco Errani esprimendogli la propria vicinanza e amicizia. Renzi ribadisce la propria fiducia nel lavoro della magistratura auspicando che l'onestà del presidente dell'Emilia Romagna possa essere riconosciuta in Cassazione. La Costituzione ci dice, sostiene il premier, che un cittadino è innocente finché una sentenza non passi in giudicato e Renzi intende attenersi a questo principio di civiltà giuridica.
Il Pd: ci ripensi - "Invitiamo Vasco Errani a riconsiderare le sue dimissioni da presidente della regione Emilia Romagna. Proprio le parole con cui ha motivato la sua decisione dimostrano il suo senso dello Stato e delle Istituzioni". Lo chiede la segreteria del Pd che conferma la stima nei suoi confronti e nel lavoro svolto.
Grillo: lasci subito ogni incarico - "Non bastano le sue dimissioni da presidente della Regione. Errani deve lasciare ogni incarico, incluso quello di Commissario per la ricostruzione post-terremoto, ruolo delicatissimo che non può essere ricoperto da un condannato. Al tempo stesso chiediamo le elezioni immediate per la Regione. Subito alle urne!" E' quanto si legge in un post sul blog di Beppe Grillo, a firma del M5S Senato e Camera.