Uccidere le cellule tumorali "ubriacandole", questa l'intuizione dei ricercatori dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano. In particolare, gli esperti hanno usato una molecola che intossica le cellule del tumore della tiroide e le costringe a "bere" liquidi fino a scoppiare. La scoperta è stata pubblicata su Oncotarget e presentata al congresso mondiale della European Association for Cancer Research di Monaco.
Grazie ai fondi dell'Airc - La ricerca è stata finanziata dall'Associazione italiana ricerca sul cancro. Gli scienziati hanno scoperto che la molecola chiamata miR-199a-3p, in genere presente a bassi livelli nel carcinoma della tiroide, se viene reintrodotta è in grado di intossicare le cellule tumorali.
Le cellule tumorali muoiono in massa - I ricercatori spiegano: "La sua produzione porta le cellule del tumore a riempirsi di liquido extracellulare fino a scoppiare, causandone una morte in massa".
Maria Grazia Borrello, a capo del team di ricerca, precisa: "Questo risultato è d'interesse sia per i pazienti con carcinoma papillare della tiroide, sia in generale per terapie antitumorali innovative. Il carcinoma papillare della tiroide è in costante crescita e, sebbene generalmente sia associato a una buona prognosi dovuta alla risposta positiva ai trattamenti chirurgici o con radioterapia, il 10% dei casi presenta una malattia progressiva e resistente alle terapie tradizionali. La molecola miR-199a-3p rappresenta quindi una potenziale strategia terapeutica".
L'esperta aggiunge: "Inoltre, essendo le cellule tumorali frequentemente resistenti all'apoptosi, e cioè alla morte programmata delle cellule, l'identificazione di un meccanismo alternativo per indurre questa morte è di sicuro interesse anche per altre patologie tumorali".