Baby squillo, clienti verso il processo: la Procura contro il patteggiamento
Tra loro anche il marito di Alessandra Mussolini, Mauro Floriani
Entro la fine del mese di luglio i pm che indagano sul caso delle due minorenni che si prostituivano a Roma chiederanno il rinvio a giudizio per gli oltre 60 clienti che avrebbero avuto rapporti con le giovani. La Procura di Roma non è infatti intenzionata a dare il via libera alle richieste di patteggiamento.
Si tratta del secondo filone nell'indagine che ieri ha portato alle condanne dei primi otto imputati, tutti giudicati con rito abbreviato, compresa la madre di una delle due ragazzine. Il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi sperano di chiudere gli accertamenti prima della pausa estiva e dunque la richiesta dovrebbe arrivare entro agosto.
A rischiare il processo c'è anche Mauro Floriani, marito di Alessandra Mussolini. I clienti, Floriani compreso, sono stati individuati lavorando sulle telefonate che arrivavano sui cellulari delle due ragazzine. Lo stesso Floriani, sapendo che il suo numero poteva essere finito nelle intercettazioni, si è spontaneamente recato dai carabinieri affermando di non aver mai avuto rapporti con le adolescenti ma i magistrati hanno proceduto lo stesso alla sua iscrizione nel registro degli indagati.
Per l'accusa le condanne di ieri hanno rappresentato uno snodo importante sulla tenuta dell'impianto accusatorio. In particolare la condanna ad un anno di reclusione comminata ai clienti Gianluca Sammarone e Francesco Ferraro, la cui posizione è simile a quella degli altri sessanta, dimostra per chi indaga "la solidità degli elementi raccolti in questi mesi di indagine".
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