Domenico Di Carlo: "Il nuovo ct prosegua il lavoro di Prandelli"
"Immobile e Verratti all'estero? E' importante perché in questo modo acquisiranno esperienza internazionale"
"Siamo tutti ct", la rubrica di Valter De Maggio in onda su Radio Kiss Kiss, sbarca su Tgcom24. Oggi il nostro commissario tecnico è Domenico Di Carlo.
L'Argentina è ai quarti di finale. Pensi sia tra le favorite per vincere il Mondiale?
Secondo me è ancora presto per dire se possa arrivare a vincere il Mondiale. Credo che Messi stia aspettando la semifinale ed eventualmente la finale per far vedere realmente il campione che è. Se riuscirà a tirare fuori tutte le sue grandi qualità, l'Argentina potrebbe davvero essere una delle finaliste.
Anche il Belgio è passato ai quarti. Trovi che sia stato la vera sorpresa di questo Mondiale?
Il Belgio sta facendo una grande figura. Sono anni che punta sui giovani e attualmente ha degli ottimi giocatori. La squadra si è meritata di arrivare a questo punto. La vittoria di ieri contro gli Stati Uniti conferma che è una grande squadra, fatta di giovani di qualità. La Costa Rica, però, è la sorpresa in assoluto. Ha un calcio fisico e concreto e qualità che, unite alla corsa e alla fisicità, la rendono la vera sorpresa del Mondiale.
Le prossime squadre a scendere in campo saranno il Brasile e la Colombia. Che partita ci dobbiamo aspettare?
Credo che se la Colombia riuscirà a battere il Brasile, davvero potrà essere tra le candidate a vincere il Mondiale. La squadra è molto veloce, tecnica, ed inoltre i giocatori sono molto compatti tra i reparti. Sicuramente parliamo di una squadra che ha le capacità di mettere in difficoltà i padroni di casa ed andare avanti.
Cosa ne pensi, invece, della partita tra Germania e Francia?
La Germania sta facendo un bel percorso, ma anche la Francia non è da meno, ad eccezione dell'ultima partita in cui ha avuto alcune carenze tecniche. Credo che sarà una sfida dove conteranno molto i difensori e verrà decisa da chi farà meno errori. Inoltre, entrambe le squadre in attacco hanno giocatori molto forti, perciò è fondamentale una buona fase di non possesso.
Chi vedresti come prossimo allenatore dell'Italia dopo Prandelli?
I nomi di Mancini, Allegri, Spalletti e Guidolin sono tutti validi. L'importante è che, chiunque venga scelto, si impegni a ricostruire e continuare quello che Prandelli ha fatto in questi ultimi quattro anni. Il lavoro fatto finora è stato molto buono e non bisogna buttarlo via. Sono arrivati in squadra diversi giovani e c'è bisogno di continuità. Ovviamente la scelta del ct spetta al presidente federale. Il futuro allenatore dovrà portare l'Italia ad una crescita e farla ripartire dalle idee e dal lavoro.
Due dei nostri giovani, Verratti e Immobile, giocheranno all'estero. Pensi sia una perdita per la Nazionale?
Per il selezionatore potrà essere più difficile confrontarsi con due giocatori che si trovano all'estero e non in Italia, ma questo succede anche nelle altre Nazionali e non deve essere un impedimento. L'importante è che il giocatore faccia esperienza e acquisisca conoscenze a livello internazionale. Perché altrimenti in tornei internazionali i giocatori senza troppa esperienza potrebbero riscontrare difficoltà.
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