Ai primi flash di agenzia, sabato scorso, Aldo Biscardi ha avuto l'istinto di stappare una bottiglia di spumante e festeggiare: salvo dietrofront di Blatter, nel 2016 comincerà l'era della moviola in campo, dell'occhio elettronico al quale giocatori, tecnici e arbitri potranno chiedere lumi in caso di decisioni difficili o controverse. Una battaglia condotta praticamente da sempre dal popolare giornalista e dalla sua creatura televisiva, il "Processo", che non ha mai smesso di chiedere insistentemene l'introduzione della tecnologia negli stadi: e finalmente, la vittoria è arrivata.
"Per il Processo è un altro grande successo dopo l'entrata nel Guinness dei primati come trasmissione sportiva più longeva, 34 anni - commenta Biscardi a Tgcom24 - una vera soddisfazione, vorrei ringraziare uno per uno gli spettatori che mi hanno sempre sostenuto su questo tema. Mi sono sempre battuto per la regolarità delle partite, noi non ne abbiamo mai fatto una ragione di buona fede o malafede, ma semmai di equità: certe partite o certi campionati sono stati falsati da errori, una cosa profondamente ingiusta considerando anche gli interessi economici che ormai ha il calcio". "E il tutto - continua l'autore e conduttore del Processo - per non introdurre una cosa estremamente semplice e poco costosa. Noi lo facevamo in trasmissione, il famoso moviolone, portarlo allo stadio non costava niente. Facemmo anche una prova pratica con l'Udinese, con il presidente Pozzo. Funzionava bene senza sostenere costi impegnativi. E ora, finalmente, Blatter ha ceduto, anzi, direi che ha ceduto Platini".
Contrari, contrarissimi fino a un giorno fa al matrimonio tra tecnologia e pallone, come del resto una parte importante degli arbitri ("Con grande faccia tosta - ricorda Biscardi - ricordo molte volte il loro capo Nicchi alla nostra trasmissione sostenere che fosse una cosa sbagliata). E i giornalisti? Non è che anche chi è chiamato a scrivere, a raccontare di pallone possa in qualche modo essere "danneggiato" dalla probabile riduzione di elementi polemici, di discussione che nascono dalle malefatte arbitrali? "Assolutamente no, noi alla moviola abbiamo sempre dedicato al massimo un quarto d'ora. Il resto deve essere analisi e discussione sulle partite, sul gioco, sui valori in campo, sui calciatori, su Balotelli o Berlusconi. La moviola in campo farà molto bene anche alla nostra categoria, questo è certo".