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L’onda (lunga?) della fiducia sui consumi

Acquisti Italiani è la rubrica di approfondimento sull’andamento degli acquisti, le tendenze di consumo e il consumatore, curata da Francesco Pallavicino, Responsabile Scenari di Mercato e Posizionamento di CartaSi. Le informazioni sono tratte dalle analisi dell’Osservatorio Acquisti CartaSi che rileva gli acquisti degli italiani con carta di credito (www.osservatorioacquisti.cartasi.it)

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Il lungo periodo di “opportunità turistiche” di aprile è passato: le possibilità di fruire di un ponte nel primo weekend di maggio non sono state invece molto diverse da quelle del 2013. Il vantaggio di un periodo di Pasqua tutto concentrato nel mese, rispetto all'anticipo a marzo di un anno fa si è esaurito. Il profilo degli acquisti è tornato sostanzialmente alla normalità. Ma la dinamica positiva delle spese prosegue. Il +2,4% di maggio, seguito al +2,7% del mese scorso, conferma un trend inedito da parecchi mesi.

Vero, lo scambio di un mercoledì (a maggio 2013) con un sabato (oggi) ha fornito opportunità maggiori di spesa, ma i settori che ne avrebbero potuto beneficiare non sono quelli che hanno effettivamente sostenuto la crescita. Se si aggiunge che il maggio 2013 presentava un livello di acquisti piuttosto elevato, superiore di oltre due punti e mezzo a quello dell'anno precedente, anch'esso in crescita, possiamo dire che la dinamica che osserviamo è crescita “vera”.

Il sistema fiducia-acquisti continua dunque a funzionare: l'indicatore Istat delle aspettative famigliari risulta in ulteriore aumento, seppure le attese per l'economia del Paese, coerentemente con il concitato clima pre-elettorale, non siano ottimistiche come nella precedente rilevazione.

E gli acquisti seguono docilmente. Osservando le dinamiche dei settori, troviamo in cima alla classifica, oltre a Viaggi e trasporti (+9,4%) (e in parte Alberghi e ristoranti: +4,8%) comparti che hanno continuato a sostenere la domanda nel medio periodo, come Dettaglio non alimentare (+8,7%) e Informatica e beni digitali (+8,3%).

Si tratta di conferme dunque, sostenute ancora una volta dagli acquisti online (complessivamente +22,7%), ma, nel caso del dettaglio non alimentare, con qualche accento su voci sconosciute, almeno in periodi recenti, che sembrano denotare una nuova inclinazione verso spese non strettamente obbligate, legate a piccoli piaceri del quotidiano: Profumerie (+11,6%), Piante e fiori (+6,7%) e , pur su bassi valori assoluti, Animali e accessori (+21,8%), Arte e collezionismo (+48,2%).

Certo, a ricordarci il clima recessivo restano alcuni segni “meno”. Come il -3,9% dei Beni per la casa, ancora pesantemente condizionato dal lungo ciclo negativo degli elettrodomestici (-9,6%), moderato tuttavia dall'inedito +1,0% dell'Arredamento.

Come il ritorno al calo dell'alimentare (-3,3%) dove l'emergere delle nuove forme distributive (soprattutto online) di iniziativa di produttori diretti o consumatori non controbilancia quello dei canali più consolidati. Come l'Abbigliamento e calzature (-0,9%), dove però appaiono alcuni segnali promettenti (il +0,9% delle calzature) o consolidati (il +15,1% degli accessori moda). In questo contesto appare sempre meno marcata anche la flessione del canale fisico: un -0,8% in progressiva risalita dal -6,1% di febbraio. È presto dunque per proclamare l'arrivo della ripresa, ma la coerenza con cui si è manifestata questa doppietta primaverile lascia ben sperare.

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