Lo scenario è quello di colline a perdita d'occhio, coperte di vigneti e di ciliegi. Da un lato ci sono le cime delle Alpi, dall'altro una dolce pianura, solcata dall'Isonzo e più lontano l'azzurro del mare: ci troviamo nel Collio goriziano, in Friuli Venezia Giulia, a ridosso del confine con la Slovenia, da sempre terra d'incontro fra genti diverse. Qui Italiani, Slavi e Tedeschi nel corso dei secoli si sono amalgamati dando vita a tradizioni originali. E poco lontano c'è la Soglia di Gorizia, il passo più basso delle Alpi, da cui nel corso della storia si sono riversate in Italia tutte le invasioni provenienti da Oriente.
Il freddo dei venti che sferzano molte zone del Friuli è qui addolcito dal tepore del mare Adriatico: il clima è così particolarmente favorevole alla coltivazione della vite. Il Collio è in effetti sinonimo di vino d'eccellenza: le prime vigne furono impiantate dai Romani e, durante il dominio asburgico, alla fine del Quattrocento, la zona è stata consacrata alla produzione di vini pregiati, tanto che nel Settecento i vini del Collio, soprattutto i bianchi, caratterizzati da una particolare mineralità e sapidità, erano richiesti e apprezzati nelle più raffinate corti europee, da Vienna a Madrid e Mosca. Insomma, il particolare microclima e la passione e la competenza dei vignaioli in campagna e in cantina, ha fanno nascere vini apprezzati in tutto il mondo: tra questi ricordiamo i vitigni autoctoni della Ribolla Gialla e della Malvasia Istriana a cui si affiancano grandi vitigni internazionali, come il Pinot grigio e Pinot bianco, Sauvignon, Chardonnay, Riesling, Traminer aromatico, Müller Thurgau, che nei 1.400 ettari di vigneti collinari hanno trovato qui un ambiente d'elezione Tra i rossi, robusti e di carattere anche se prodotti in quantità più limitata, primeggiano il Collio Rosso, i Cabernet, il Merlot.
Un ottimo punto di partenza per esplorare questa bella regione è Cormòns, centro principale e cuore del Collio, molto vicino all'autostrada Venezia- Trieste, al casello di Villesse. In questa cittadina di stampo asburgico si trovano palazzi dalle bella facciate, la chiesa con le cupole a cipolla e il teatro di impronta neoclassica,
Da Cormòns si può scegliere se esplorare il Collio andando verso Ovest fino a Cividale (e quindi passando per i piccoli borghi immersi nelle vigne di Ruttars e Dolegna), oppure, seguendo il profilo tortuoso del confine con la Slovenia, percorrere un piacevole itinerario in mezzo alle colline coltivate a vigneti fino a Gorizia, passando per Plessiva, Capriva, San Floriano, Oslavia (segnata dalla mole bianca dell'Ossario dei caduti della Prima Guerra Mondiale). Giungendo a Capriva vale la pena fare una visita al Castello di Spessa (www.castellodispessa.it), le cui origini risalgono al 1200 e dove soggiornò Giacomo Casanova. Circondato da vigneti e dal green di un campo da golf, il castello è, ora un elegante resort di campagna, con 15 eleganti suites arredate con mobili del'700 e' 800 italiano e mitteleuropeo. Scavata nella collina sottostante si trova la più antica e scenografica cantina del Collio, dove invecchiano i pregiati vini della tenuta. Questa cantina ha anche ospitato un vecchio bunker militare realizzato nel 1939 dall'Eesercito italiano.
A Dolegna c'è un'altra tappa d'obbligo per gli eno-appassionati: l'Azienda Agricola "TIARE" (www.tiaredoc.com), il cui Sauvignon "Tiare” è stato insignito del premio "Campione del Mondo 2014". In occasione della quinta edizione del Concours Mundial du Sauvignon 2014 di Bordeaux - Trofeo Speciale – Sauvignon non boisé.
Il vino, nel Collio, in effetti, è un importante traino per il turismo, ma oggi i visitatori trovano anche qualità, accoglienza di ottimo livello, una eccellente gastronomia, tra borghi caratteristici, centri agrituristici ben attrezzati con maneggi, piscine, campi da tennis, parchi naturali, cantine aperte agli enoturisti, sentieri da percorrere a piedi, in mountain bike, a cavallo, o in sella alla Vespa gialla del Collio. Per informazioni sito Internet www.turismofvg.it/