"Siamo tutti ct", la rubrica di Valter De Maggio in onda su Radio Kiss Kiss, sbarca su Tgcom24. Oggi il nostro commissario tecnico è Stefano Tacconi.
Al via, oggi, gli ottavi di finale dei Campionati del Mondo. Quale sfida ti affascina di più?
“Brasile-Cile è la gara che mi intriga di più, in assoluto. I padroni di casa devono stare attenti perché il Cile corre e gioca un ottimo calcio, ma credo proprio che i Verdeoro avranno ancora una volta un aiutino dalla classe arbitrale. Ormai è tutto scritto: evidentemente saranno loro a vincere i Campionati del Mondo, ce lo hanno fatto capire in tutti i modi”.
Quale “big” rischia l'eliminazione?
“Nessuna. Sulla carta, tutte le Nazionali più forti partono con i favori del pronostico ed il tasso tecnico farà la differenza, così come l'organizzazione di gioco. La Germania ha un gioco incredibile, stupefacente, che le consente di arrivare sempre in finale o in semifinale”.
Germania, Olanda, Belgio, Francia, Grecia, Svizzera: 6 europee in corsa, per la prima volta nella storia una squadra del Vecchio Continente potrebbe vincere un Mondiale nel Nuovo?
“Credo proprio di no. E' tutto già scritto: il Brasile vincerà i Mondiali in casa propria. Il clima umido ed il caldo influiscono non poco sulle gambe e sui polmoni delle squadre europee. Le sudamericane sono più abituate a giocare in certi ambienti climatici e ne trarranno vantaggio”.
Quale può essere la squadra outsider?
“Sinceramente, nessuna. Se il Brasile alla fine non arriverà al primo posto succederà una rivoluzione con tanto di contestazione e scioperi in tutto il Paese. E i vertici del calcio non lo consentiranno. Tutti vorranno mantenere l'ambiente bello e tranquillo. Cosa non giusta, per carità, ma tanto sappiamo che decide sempre Blatter cosa deve succedere e come devono andare le cose. Il numero uno della Fifa dovrebbe dimettersi e lasciare il posto a persone più serie. Basta con gli imbrogli, basta con i Mondiali calcolati. Nessuno è mai contento ma, con grande stupore, tutti continuano ancora a votarlo”.
Veniamo ai fatti di casa nostra. Prandelli e Abete si sono dimessi: decisione giusta?
"Ma certo, giustissima. Non si può continuare con Prandelli tra mille polemiche. Serve ora un c.t. che abbia voglia di mandare tutti a casa per cambiare generazione. Se il gruppo scoppia, stop. Lippi fece lo stesso errore quattro anni fa in Sud Africa. Dobbiamo far crescere i giovani per arrivare ai prossimi Mondiali con una squadra completamente diversa. Non si può continuare con Buffon o Pirlo, grandi campioni, ma è evidente che serve un ricambio generazionale. Abete? Ha fatto bene ad assumersi le proprie responsabilità".