NUOVO LEADER

Commissione Ue, Juncker presidente Cameron avverte: "Ve ne pentirete"

Renzi: "Finalmente Bruxelles punta sulla crescita: una svolta per l'Europa. E' arrivata l'ora delle riforme, che non sono un optional"

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Jean-Claude Juncker è stato designato presidente della Commissione Ue. Lo ha annunciato Herman Van Rompuy su Twitter. Sulla nomina dell'ex premier lussemburghese si era trovato un accordo di massima tra i vari Paesi, con l'eccezione della Gran Bretagna, che era rimasta fortemente contraria.

La parola passa a questo punto al Parlamento europeo. La nomina formale a presidente della Commissione europea di Juncker arriverà infatti solo dopo l'approvazione da parte dell'assemblea di Strasburgo. Il voto dovrebbe avvenire il 16 luglio.

Il tweet di Van Rompuy - "La decisione è stata presa - scrive il presidente uscente del Consiglio Ue sul suo account Twitter -. Il Consiglio europeo propone Jean-Claude Juncker come prossimo capo della Commissione europea".

Votano contro Gran Bretagna e Ungheria - Il Consiglio europeo si è espresso per la designazione di Juncker con un voto a maggioranza qualificata, che ha visto 26 Paesi esprimersi in modo favore e solo due (Gran Bretagna e Ungheria) contrari.

Cameron: "Ve ne pentirete" - E proprio il leader inglese, David Cameron, ha comunicato via Twitter di aver detto ai colleghi europei, durante la riunione del Consiglio, che "potrebbero rimpiangere per tutta la vita il nuovo processo" messo in atto per "scegliere il nuovo presidente della Commissione. Mi batterò sempre per gli interessi della Gran Bretagna". E ha aggiunto: "Oggi è una brutta giornata per l'Europa", definendo la scelta di designare Jean-Claude Juncker "un grande passo indietro. Non sono d'accordo con il fatto che sia il Parlamento europeo a scegliere il presidente. Non credo che questa scelta sia nell'interesse britannico".

Renzi: "Finalmente l'Ue punta sulla crescita" - Al termine del vertice Ue, Matteo Renzi ha detto di ritenere "molto molto buono dal punto di vista della sostanza il documento finale europeo" sulla base del quale, ha detto, "ho votato a nome dell'Italia per Juncker: l'ho votato, in una procedura che si è esplicitata a maggioranza, perché c'era quel testo - non l'avrei fatto senza - e perché c'era un accordo politico tra le forze di coalizione". "E' stato un vertice tosto e complicato - ha spiegato -, molto importante anche per l'ampiezza dell'agenda". E sul documento ha sottolineato che "per la prima volta il focus è sulla crescita e sulla flessibilità. Insistere sulla crescita è una svolta per l'Europa. E in quel documento c'è l'idea che parlare di crescita non è un optional ma un elemento costitutivo della Ue".

"E ora avanti con le riforme" - Proprio quel documento, ha precisato il premier, "afferma che, se un Paese fa le riforme strutturali sul serio, ha diritto alla flessibilità più ampia". E, ha ribadito, proprio quel documento è "il punto politico per noi più importante. Ora le riforme vanno fatte. Riteniamo che non si debbano violare le regole del Patto, ma viola il principio del Patto chi parla solo di stabilità e non di crescita".

Tornando poi sul programma dei mille giorni, ha detto che questo "non rallenta il percorso delle riforme, ma dà un arco temporale per la loro applicazione, perché noi facciamo sul serio". Inoltre, Renzi ha detto che il governo parlerà del suo rappresentante nella Commissione Ue per sostituire Antonio Tajani nel Consiglio dei ministri di lunedì 30 giugno.

"La battaglia dell'Italia non finisce qui, ma ora è possibile" - "In Europa la battaglia la stiamo facendo e non finisce qui: non sarà una passeggiata ma è finalmente una missione possibile" per l'Italia, "non più impossibile".

"L'Italia non farà come la Germania" - "Ho grande stima e grande rispetto della Merkel - ha detto ancora Renzi -, ma con lei ho sottolineato che non avremmo fatto ciò che ha fatto la Germania nel 2003" sforando il 3%. "Perché sia chiaro c'è una storia dei Paesi ed è una storia che va ricordata".

"Mogherini agli Esteri Ue? Dipende" - Se l'Italia candida Federica Mogherini come Alto rappresentante della politica estera? "Non dico che ci sono candidature che non esistono. L'ipotesi che possa essere un italiano a guidare" gli esteri in Europa "dipenderà da molti fattori: se toccherà a un socialista e se il Pse avrà il desiderio di chiedere all'Italia di proporre il nome. E' un'ipotesi che ove si verificasse ci troverebbe pronti in modo molto concreto. Ma non si è chiuso".

- E sull'ipotesi di Enrico Letta alla presidenza del Consiglio Ue: "Se ci sono tre presidenze" al vertice delle istituzioni Ue, ovvero "Consiglio, Commissione e Bce è difficile pensare che due presidenze spettino all'Italia", che ha già Draghi alla Bce.

"Riforme, sorprendente che minoranza Pd riapra il tema" - "Trovo davvero sorprendente - ha detto poi il premier - che tutte le volte" che "andiamo all'estero" "c'è parte" del Pd, "ancorché minoritaria", che "riapre discussioni che sembravano chiuse" sulle riforme. "E' un atteggiamento che si giudica per quello che è e non ha bisogno di parole ulteriori".

Merkel: "Sulla flessibilità decide la Commissione" - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che, sull'applicazione del "miglior uso" della flessibilità, "sarà la Commissione a decidere" come interpretarla. Aggiungendo che "non può essere modificato il Patto di Stabilità" ma che ci sarà un'interpretazione "Paese per Paese".

"Renzi grande premier" - La cancelliera ha poi dichiarato di non aver dubbi "che l'Italia avrà più crescita di ora". E ha sottolineato che "Matteo Renzi è un premier di grande successo", aggiungendo: "Mi ha spiegato il piano dei 1000 giorni".