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Faccia a faccia Pd-M5S sulla legge elettorale Renzi: "No stabilità con il Complicatellum"

Incontro alla Camera, il premier ironizza sulla riforma del M5S, poi spiega: "Non si ottiene la maggioranza". Apertura sulle preferenze: "Siamo pronti a ragionarci se c'è la certezza della governabilità". Presto un nuovo tavolo

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"Siamo molto felici di poter ragionare e confrontarci insieme: se c'è un modo di trovare un punto d'incontro ne siamo felici, perché le regole si scrivono insieme". Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, alla delegazione del M5S nell'incontro alla Camera sulla legge elettorale. "Il Democratellum", la legge elettorale proposta dal Movimento 5 Stelle "è interessante sotto tanti aspetti, ma deficitario sotto il profilo della governabilità", ha aggiunto.

"La vostra proposta di legge l'abbiamo presa molto sul serio, l'abbiamo studiata. Abbiamo fatto delle simulazioni e non si ottiene la maggioranza", ha aggiunto il presidente del Consiglio prima di ironizzare: "Io lo definisco 'complicatellum' o 'grande fratellum'".

"Preferenze? Non abbiamo paura" - Renzi ha anche aperto sulle preferenze: "Non abbiamo alcun problema con le preferenze: non pensate che abbiamo paura. Lo diciamo con serenità, non per far polemica ma in modo costruttivo. Siamo pronti a ragionarci se c'è la certezza della governabilità. Per l'Italia è più conveniente avere la governabilità. E' assolutamente fondamentale che chi vince le elezioni il giorno dopo governi".

La frecciata di Renzi - Nel serrato dialogo spazio anche a una frecciata del premier: "Dopo i pizzini abbiamo cambiato, ci diamo del lei... E allora le dico: lei ha preso 182 voti" alle parlamentarie del M5S. "Noi con 182 preferenze non riusciamo a metterlo in consiglio comunale un candidato... Lo dico senza arroganza". Parole rivole a Luigi Di Maio (M5S), che ha replicato dopo qualche minuto: "Ho preso 182 preferenze, ma il M5S non ha mai avuto problemi di compravendita di tessere".

Di Maio: "Nostra proposta è punto di partenza" - Colpi di fioretto a parte, l'incontro è poi proseguito con al centro la riforma della legge elettorale. "Siamo contenti della vostre osservazioni. La legge elettorale che portiamo qui è solo un punto di partenza per superare determinate criticità" - ha detto proprio Di Maio prima di chiedere un nuovo incontro -. Come metodo di lavoro vorrei che noi adesso, acquisite le vostre osservazioni, tra tre o quattro giorni al massimo ci rincontriamo e valutiamo i punti di caduta sui quali poter discutere una legge elettorale insieme".

Renzi a di Maio: "Ok a nuovo incontro" - Il premier ha accolto la proposta del deputato grillino. "Siamo d'accordo per un nuovo incontro ma io vi proporrei di arrivarci con le idee chiare. Il M5S è disponibile o meno a studiare un correttivo che consenta a chi vince di governare? Noi riteniamo che il Democratellum non garantisca questo".

Non si è fatta attendere la replica di Di Maio: "Sul tema della governabilità conviene con noi che chi vince non è detto che debba governare? E' questa la grande partita. Noi non siamo né contro i doppi turni né contro i premi di maggioranza. Su questo possiamo discutere".

"Mai più larghe intese" - "Mai più inciuci e mai più larghe intese: per rispetto dei cittadini. Sembra strano che lo diciamo noi, in un contesto di larghe intese, anche se poi si sono rimpicciolite...". Nell'auspicare un accordo sull'Italicum che preveda che "le coalizioni si decidono prima e non dopo" il voto, Renzi ha auspicato che quello attuale rappresenti l'ultimo esecutivo di larghe intese.

Altro botta e risposta sul bilancio Pd - Rispetto all'ultimo confronto, l'incontro sulla legge elettorale è parso dai toni decisamente più pacati. Ma non è mancata qualche tensione. "Sul nostro sito e sui social network scriviamo entro il 30 giugno i punti su cui dialogare sulla legge elettorale", ha detto Renzi alla delegazione dei 5 Stelle. Il premier si è poi concesso una battuta: "Invitiamo gli elettori M5S ad andare sul sito del Pd, magari cambiano idea"... A quel punto Luigi Di Maio ha risposto per le rime: "Mettete anche il bilancio Pd sul sito". "Se vogliamo metterlo su questo non ho alcun problema", ha chiuso Renzi.