"Dopo poco più di 12 anni dal fatto si può sostenere che non vi sia il rischio che si ripeta il figlicidio, come descritto nella sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Torino". E' un passaggio dell'integrazione della perizia psichiatrica-criminologica del professor Augusto Balloni su Annamaria Franzoni. Martedì l'udienza per la richiesta di detenzione domiciliare: la decisione attesa a giorni.
"Una tale costellazione di eventi - scrive Balloni, come riportato dall'edizione bolognese di Repubblica - oggi non è più riscontrabile". Nei giorni scorsi, quando la perizia è stata depositata, era emerso che secondo l'elaborato di Balloni la donna condannata a 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele possa essere "risocializzata" grazie ad una terapia e ai servizi sociali.
Per la perizia Franzoni, infatti, "correrà rischi di incontrare difficoltà, frustrazioni, contrasti ambientali e altri avvenimenti che potranno incidere sul suo comportamento, che potrebbe caratterizzarsi per condotte devianti". Ma ecco che la psicoterapia interviene per "rimuovere i disturbi esistenti e cambiare i comportamenti" e "neutralizzare i rischi di future condotte devianti e/o antigiuridiche e quindi la pericolosità sociale generica".
Nel giro di qualche giorno il collegio dovrà sciogliere la riserva, con il parere contrario della procura generale, e accettare o rigettare l'istanza di detenzione domiciliare speciale presentata dalla Franzoni per poter assistere il figlio minore, nato nel 2003, un anno dopo l'omicidio di Samuele. L'omicidio per cui la madre sta scontando 16 anni e per cui da oltre sei è in carcere.