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Yara, il parroco di Brembate: "Voglio sperare che non sia lui"

Don Scotti nell'omelia: "Quando pensiamo a un omicida pensiamo a una persona feroce. Qui parliamo di una persona normalissima"

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"Oso sperare che" l'omicida di Yara "non sia lui". Così, durante la messa della domenica, don Corinno Scotti, parroco di Brembate (Bergamo), parla del fermo del muratore Massimo Bossetti. "Quando pensiamo a un omicida - ha spiegato don Scotti - pensiamo a una persona feroce. Qui siamo in presenza di una persona normalissima, padre di 3 bambini, oso sperare che non sia lui".

"Un giorno - ha proseguito il parroco - dopo il ritrovamento di Yara, venne da me un padre e mi disse: don Corinno, quanto male è stato fatto a Yara. Una madre mi disse: quanto bene ci ha fatto Yara. Poi venne un bambino e mi disse: io non voglio fare male a nessuno. Cari padri e madri, voi volete che nessuno faccia loro del male, ma quello che più dovete volere è che loro non facciano male a nessuno". Poi ha ricordato le parole del padre di Yara, Fulvio, che nei giorni scorsi gli aveva detto: "Dì di pregare per la loro famiglia - riferito ai Bossetti - perché stanno soffrendo ancor più di noi".

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