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Motta Visconti, il monito del vescovo ai funerali: "Ora è il momento del silenzio"

Commozione durante le esequie di Maria Cristina Omes e dei suoi due figli Giulia e Gabriele, trucidati dal padre Carlo Lissi, il 14 giugno nella villa di famiglia, dove avrebbe dovuto dormire anche una cuginetta "salvata" dalla febbre

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"C'è bisogno di silenzio". E' il monito del vicario dell'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, ripetuto più volte alla cerimonia funebre di Maria Cristina Omes e dei suoi due figli Giulia e Gabriele, trucidati a Motta Visconti dal padre, Carlo Lissi. "Il clamore delle notizie quando non c'è nulla da dire, l'ossessione delle immagini quando non c'è nulla più da vedere, ha aumentato - ha ricordato il prelato - la confusione dentro di noi".

"Il nome del paese, fatto di brava gente, è risuonato dappertutto con orrore. Le parole hanno perso di significato: cosa significano ora 'papà', 'figlio' e 'amore'?", ha chiesto il sacerdote. La cerimonia è stata concelebrata dal vicario del vescovo e dal parroco della chiesa di San Giovanni, don Gianni. Le tre bare sono state portate nella chiesa dove è stata allestita la camera ardente. Ai funerali ha partecipato, nella piazza antistante e nelle vie limitrofe, tutto il paese.

Il sindaco: "Comunità non vacilli" - "E' incomprensibile quanto accaduto, un gesto che ci devasta la mente e il cuore". Lo ha detto il sindaco di Motta Visconti, Primo De Giuli. Durante la cerimonia funebre, nel corso di un breve intervento, il primo cittadino ha detto "è accaduto sotto i nostri occhi increduli ma tutto questo non deve far vacillare la nostra comunità".

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