"Caro presidente ti comunico la decisione di dimettermi da Sinistra, Ecologia e Libertà". Inizia così la lettera di dimissioni che Claudio Fava rivolge a Nichi Vendola. Il vicepresindente della Commissione Antimafia spiega le sue ragioni: "Una scelta dolorosa e insieme inderogabile - ha scritto -. Oramai è troppa la distanza che separa Sel dal progetto originario". Seguono le orme di Fava anche Gennaro Migliore, Titti Di Salvo e Ileana Piazzoni.
Per Fava e Migliore, Vendola ha dimostrato ambiguità. L'apertura del presidente a Matteo Renzi, "soprattutto se abbandona il suo alleato Angelino Alfano", e insieme il percorso con L'Altra Europa con Tsipiras hanno fomentato i contrasti irrisolti all'interno del partito. Dissenso che si è risolto con le dimissioni dei due parlamentari. Per Migliore infatti la decisione di lasciare il gruppo "ha a che vedere con l'interruzione del reciproco rapporto di fiducia", incrinatasi dopo la discussione sul dl Irpef.
Mentre Fava nella sua lettera ha sottolineato che "la scelta congressuale e le decisioni di questi mesi ci hanno portati ad abbandonare il terreno della nostra sfida politica naturale che era quello del socialismo europeo". Fava ha quindi spiegato "che questa non è una scorciatoia verso altri partiti". Poi ha ribadito: "La scelta, per me, non è tra la rassegnazione a una deriva minoritaria in cui non mi riconosco più e l'adesione a un'altra forza politica: esiste anche il primato della propria coerenza e soprattutto della propria autonomia. Senza alcuna subalternità nei confronti di nessuno".
Nichi Vendola: "Spero che il partito non si spacchi" - "C'è il pericolo che qualche esponente vada via, ma non che il partito si spacchi. E' in corso un chiarimento tra di noi e spero serva a rimettere sul giusto sentire un partito come Sel che vuole discutere con il Pd ma che riguardo al governo di piccole-larghe intese vuole avere una posizione di opposizione". Lo ha affermato il leader di Sel Nichi Vendola. "Il mio ruolo di leader è da sempre a disposizione, per me si tratta di una fatica supplementare" rispetto a quella di essere presidente della regione Puglia. "Per Sel oggi è il giorno più difficile, sono molto dispiaciuto e dico a coloro che abbandonano che è un errore politico", afferma Vendola al termine della segreteria nazionale del partito.