Nelle Catacombe dei Cappuccini, a Palermo, la mummia della piccola Rosalia avrebbe aperto gli occhi e mostrato dei movimenti delle palpebre. Si tratta del corpo di una bambina morta di polmonite all'età di due anni nel 1920 e molto ben conservato. Gli esperti dicono che il fenomeno sarebbe dovuto all'umidità e alle luci delle fotocamere, il cui connubio genera l'illusione che gli occhi si aprano.
Dopo giorni di silenzio, i cappuccini hanno sentito il bisogno di chiarire che non c'è alcun mistero e hanno smentito la notizia, circolata soprattutto nei siti locali, per fermare "speculazioni e attenzioni morbose". "Si tratta di un'illusione ottica prodotta dalla luce che filtra dalle finestre laterali, e che durante il giorno è soggetta a cambiamenti" spiega Dario Piombino-Mascali, conservatore del sito nel quale sono custodite oltre tremila mummie: quella di Rosalia è la più studiata e visitata.
"La mummia - aggiunge Piombino-Mascali - ha cambiato posizione. Prima era inclinata grazie a un supporto ligneo. Adesso, nella nuova vetrina, è in posizione orizzontale. Si osserva quindi, meglio che in passato, che le palpebre non sono totalmente chiuse, né lo sono mai state. Il fenomeno non è da imputarsi all'umidità. La vetrina espositiva è concepita, infatti, per bloccare qualsiasi forma di vita batterica".