Con una tecnica messa a punto dall'Ospedale Bambino Gesù di Roma i genitori di bambini con malattie per cui serve un trapianto di midollo diventano compatibili e possono salvare i figli. Il metodo ha già sottratto dalla morte un centinaio di bimbi con tumori del sangue e malattie rare; è stato presentato a Roma e pubblicato sulla rivista Blood.
La tecnica, hanno spiegato gli esperti, consiste nel "ripulire" le cellule del donatore, che può essere indifferentemente uno dei due genitori, eliminando solo quelle "cattive" che causano le principali complicazioni di questo intervento.
"Con questo metodo rimane invece una grande quantità di cellule 'buone', che proteggono il paziente dalle infezioni soprattutto nei primi mesi dopo il trapianto - ha spiegato Alice Bertaina, responsabile dell'unità trapianti di midollo dell'ospedale -. Questo ci permette di ottenere una percentuale di successi del tutto simile a quella che si aveva cercando un donatore compatibile".
Il metodo è stato testato finora su circa 70 bambini affetti da tumori del sangue e su una trentina di altri piccoli pazienti con malattie rare che coinvolgono il sangue o il sistema immunitario, dalla talassemia all'Immunodeficienza Severa. "Con questa tecnica - ha spiegato Franco Locatelli, responsabile di Oncoematologia del Bambino Gesù - possiamo offrire la speranza di un trapianto per tutti e per tutte queste malattie. Nonostante i registri donatori e le banche di sangue cordonale, infatti, il 30-40% dei pazienti non trova un donatore".