"Se Renzi ritiene che la nostra legge elettorale possa essere la base per una discussione, batta un colpo. M5S risponderà". Lo scrivono Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, auspicando un incontro sulla riforma del sistema di voto. L'inaspettata apertura conquista i favori del web e dello stesso Pd ma il premier si fida poco: "Questa volta lo streaming lo chiediamo noi. E' bene che non ci siano né patti segreti né giochini strani".
Il presidente del Consiglio, intervistato dal Tg5, riserva poi a Grillo una stoccata: "E' un uomo che ci ha abituati ogni giorno ad una sorpresa. "Diciamo così... con lui non ci si annoia".
Non solo 5 Stelle. Renzi approfitta della svolta pentastellata per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Fa un po' ridere questa corsa alle riforme perché fino a tre-quattro settimane fa sembrava che le riforme le volessimo fare soltanto noi, e anzi che ci fossimo incaponiti. Ora le vogliono fare tutti, meglio così. Siamo pronti a discutere con tutti", conclude il premier.
Il primo ok dal Pd era arrivato dal vicesegretario, Lorenzo Guerini: "Sì al confronto nel rispetto dei ruoli e delle posizioni diverse, sapendo bene che per noi la priorità restano le riforme istituzionali, Senato, titolo V e legge elettorale che garantisca governabilità e certezza di chi vince e chi perde, secondo il percorso che abbiamo individuato".
Già lunedì la richiesta di incontro - L'incontro tra Matteo Renzi e i rappresentati del M5S potrebbe tenersi già nei prossimi giorni. Lunedì i capigruppo cinquestelle invieranno una richiesta formale di incontro al premier per aprire un confronto.
Sul blog di Grillo si spiegano i motivi della svolta: "Due cose hanno cambiato lo scenario: il M5S ha una legge elettorale approvata dai suoi iscritti" e Renzi "è stato legittimato da un voto popolare".
"All'incontro eventuale con il Pd, che speriamo ci sia, parteciperanno - annunciano Grillo e Casaleggio - i due capigruppo M5S di Camera e Senato, oltre a Danilo Toninelli, estensore tra altri della versione definitiva della legge e Luigi Di Maio come massima rappresentanza istituzionale in Parlamento nel suo ruolo di vicepresidente della Camera". Il post include il link dal quale scaricare la proposta elettorale del M5S.
Nel post i leader del M5S ripercorrono la vicenda della riforma elettorale a partire da quando (il post indica erroneamente come data il gennaio 2013, invece che 2014) "Renzie e i giornalai chiedevano a gran voce che il M5S andasse a 'vedere le carte' della legge elettorale di Renzie, se no il Paese andava a sbattere. Altrimenti Renzie con chi altro poteva fare la legge se non con Berlusconi? E Berlusconi fu! Il pregiudicato sbattuto fuori dal Senato per merito esclusivo del M5S che chiese il voto palese e accelerò la discussione in aula, fu in seguito accolto in gran pompa da Napolitano al Quirinale come novello padre costituzionale. E chi altri poteva fare le riforme della P2 se non un condannato in via definitiva nonché ex iscritto alla P2 (tessera 1816, ndr)? La logica in questo è impeccabile".
Poi il M5S, ricordano, avviò "una discussione on line con gli iscritti, seguita da un voto, su ogni singolo punto possibile di una nuova legge elettorale con l'aiuto del professor Giannulli. La legge M5S è stata quindi depositata in Parlamento e siamo arrivati prima della legge elettorale di Renzie e Berlusconi, primi con il passo della tartaruga, ma della democrazia partecipata".
"E ora? Ora sono avvenute due cose che hanno cambiato lo scenario: il M5S ha una legge approvata dai suoi iscritti (e non discussa a porte chiuse in un ufficio del Pd in via del Nazareno) e Renzi è stato legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd. Quindi qualcosa, anzi molto, è cambiato. La legge M5S - sottolineano Grillo e Casaleggio invitando Renzi a "battere un colpo" sulla loro proposta - è di impronta proporzionale, non è stata scritta su misura per farci vincere come è stato per l'Italicum, scritto per farci perdere".
Di Maio: "M5S vuole essere l'ago della bilancia" - "Con l'apertura al confronto sulla legge elettorale, il M5S si candida a diventare l'ago della bilancia". E' quanto ha sottolineato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. "Sono felice del fatto che il governo abbia accolto la nostra proposta di incontro sulla legge elettorale (lo streaming si farà)". Dopo l'ok del Pd, Di Maio ha così contro-replicato su Twitter.
Serracchiani: "Vedremo Grillo alla prova dei fatti" - "L'annuncio di una apertura al dialogo da parte di Grillo non ci coglie impreparati, perché la nostra disponibilità a un confronto a tutto campo l'abbiamo dichiarata da molto tempo. Dopo l'annuncio però bisogna vedere come intende passare alla prova dei fatti". Lo ha detto la presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani, commentando l'apertura del leader M5S.
Martina: "Pd verifichi aperture e guidi cambiamento" - "Più forze sono disponibili a cambiare con il Pd più sarà chiara la forza che il Pd ha impresso alla stagione delle riforme. Meno forze ci saranno, più difficile sarà il percorso. Noi dobbiamo andare avanti sereni e determinati". Così il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. Se "Grillo ha deciso di scongelare i suoi voti, andiamo a vedere le carte, se la Lega ha deciso di uscire dai suoi slogan e mettersi a disposizione, vedere le carte. Berlusconi decida come stare dentro questa partita e il Pd guidi questo cambiamento", ha detto.
Emiliano: "Felice per l'apertura di Grillo a Renzi" - "Da 2 anni chiedo al M5S un dialogo e finalmente Casaleggio e Grillo chiedono di incontrare Matteo Renzi per legge elettorale: sono felice". Lo ha scritto su Twitter il segretario del Pd Puglia, Michele Emiliano, commentando l'apertura dei leader Cinquestelle al dialogo con il premier.
Orellana: "Bene apertura M5S, io fui espulso" - Sono "contento" della disponibilità del M5S ad incontrare il premier Renzi sulla legge elettorale "e auspico che sia l'inizio di un diverso approccio, di un cambio di passo nella politica". E' quanto ha affermato il senatore (ex M5S), Alberto Orellana, sottolineando come "questa apertura al dialogo corrisponda a quanto da me richiesto più e più volte quando ero nel M5S. Dopo l'espulsione, gli insulti, le minacce di morte, ecco la conferma di essere ed essere stato sempre nel giusto".