Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha addossato ad Hamas la responsabilità del rapimento dei tre ragazzi israeliani scomparsi in Cisgiordania, Eyal Yifrach, 19 anni, Gil-ad Shàer e il cittadino Usa Naftali Frankel, entrambi di 16. "Sono stati gli uomini di Hamas. Questo avrà gravi conseguenze". Hamas ha respinto l'accusa di Netanyahu, che trova però l'appoggio Usa: "Molti indizi contro Hamas", dichiara il segretario di Stato, John Kerry.
Washington sposa la tesi di Tel Aviv - "Siamo sempre alla ricerca di informazioni sui responsabili di questo atto spregevole di terrorismo, anche se molti indizi portano alla conclusione che Hamas sia coinvolta nel rapimento di questi ragazzi". Queste le parole di Kerry, che ha anche ribadito la posizione degli Usa nei confronti di Hamas: "La consideriamo ancora come un'organizzazione terroristica".
Il portavoce della fazione islamica Sami Abu Zuhri - citato dall'agenzia palestinese Maan - ha spiegato che quello di Netanyahu è un bluff "diretto ad acquisire informazioni".
Ottanta palestinesi arrestati - Ci sono esponenti di Hamas e fra questi anche un loro leader, fra gli 80 palestinesi arrestati dalle forze di sicurezza israeliane che indagano sul rapimento di tre ragazzi israeliani in Cisgiordania mentre facevano l'autostop tra Betlemme ed Hebron. L'esercito ha imposto la chiusura completa della città di Hebron e ha avviato un limitato richiamo di riservisti. Oltre a questo sono state inviate ulteriori forze in Cisgiordania e dispiegati, nella zona, palloni di osservazione.
"Siamo determinati a riportare i ragazzi a casa il più rapidamente possibile e in buona salute. I terroristi palestinesi non sono al sicuro, non riusciranno a nascondersi e sperimenteranno le capacità dell'esercito israeliano", ha assicurato il portavoce dell'esercito Peter Lerner.