Come Matteo Renzi, anche il neo presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi va in bici. Ma l'omologo africano non lo fa per fare attività fisica né per finalità ambientali, bensì perché vuol far capire ai suoi connazionali che i sussidi pubblici che calmierano i prezzi dei carburanti sono insostenibili per il governo.
In bici per risparmiare - Sisi si è fatto riprendere da fotografi e cameramen mentre pedalava in un raduno ciclistico amatoriale di 20 km nei pressi dell'aeroporto.
Ma la dimostrazione pratica è arrivata dopo un discorso in cui ha detto: "Se guidi un'auto paghi circa quattro sterline egiziane ogni 20-25 chilometri e l'Egitto paga otto sterline: ciò significa che se camminassi e usassi un mezzo come questo in un giorno daresti all'Egitto 16 sterline".
Il Paese, con scarse risorse energetiche, ha un sistema di sussidi tra i più generosi al mondo: il calmieramento dei prezzi assorbe circa il 25% del bilancio e per otto decimi interviene sull'energia (soprattutto il gasolio da autotrazione ma anche sulla benzina per le auto private).