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L'Isis: "La droga sintetica sequestrata a Salerno non è nostra, arrivava dai laboratori di Assad"

La presa di posizione attraverso la rivista Naba 242, organo ufficiale dell'organizzazione terroristica

Guardia di finanza

“Gli italiani non hanno sequestrato niente di nostro”. L'Isis "smentisce" l'operazione della Guardia di Finanza che poco più di una settimana fa ha sequestrato un'ingente quantità di droga al porto di Salerno. Secondo quanto riportato in un articolo pubblicato su Naba 242, l'organo di stampa dell'organizzazione jihadista, le 14 tonnellate di amfetamine e gli 84 milioni di pasticche Captagon, proverrebbero invece dai laboratori del regime siriano.

"Più della quantità annunciata del sequestro stupisce il fatto che sia associata all'Isis. Sono stati sufficienti pochi dettagli, nonostante la massima diffusione della notizia, per dimostrare la falsità riportata. È evidente che le autorità italiane abbiano voluto coprire qualcuno di importante coinvolto nel caso oppure sono state le pressioni della mafia a produrre una simile accusa", si legge sulla rivista dell'Isis.

L'operazione - Il primo luglio scorso sono state sequestrate quattordici tonnellate di amfetamine, circa 84 milioni di pasticche con il logo 'Captagon', nota come "la droga dell'Isis" o "la droga della Jihad". È stato il più grande sequestro a livello mondiale di questo tipo di sostanze messo a segno nel porto di Salerno dal Gico (Gruppo investigazione criminalità organizzata) della Guardia di finanza di Napoli in esecuzione di un decreto di perquisizione emesso dalla procura di Napoli - Direzione distrettuale antimafia, al termine di lunghe e complesse indagini su un'organizzazione con proiezioni internazionali. La droga - per un valore di mercato di oltre un miliardo di euro - era nascosta in cilindri di carta per uso industriale all'interno di tre container contenenti anche macchinari.

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