Vacanze gratis in Sardegna, feste in barca con i vip, case al mare e in montagna per un valore quasi di un milione: era una vita dorata quella che conduceva il colonnello della gdf Fabio Massimo Mendella, arrestato mercoledì con le accuse di concussione per induzione e rivelazione di segreto. Per assicurarsi la "protezione" del colonnello inoltre gli imprenditori Francesco e Giovanni Pizzicato versavano mensilmente circa 30mila eruo a Mendella.
Le vacanze in resort di lusso in Sardegna - Erano i fratelli Pizzicato, come loro stessi hanno raccontato ai pm, a garantirgli un tenore di vita elevatissimo tra il 2005 e il 2012. Nel 2007, per esempio, l'ufficiale, la fidanzata e il commercialista Pietro Luigi De Riu, arrestato assieme a Mendella, trascorsero una settimana in un residence di Porto Rotondo a spese dei Pizzicato, che pagarono anche la cena tutte le sere.
... e le feste vip a Capri - L'anno precedente, a Capri, sempre in estate, Fabio Massimo Mendella e Giovanni Pizzicato, a bordo di un gommone, avevano raggiunto la barca dell'imprenditore Paolo Graziano, dove quest'ultimo festeggiava il compleanno assieme ai calciatori Ciro Ferrara e Paolo Cannavaro, del tutto estranei all'inchiesta, e si erano uniti a loro.
Le case del colonnello - Dalle indagini della Digos è emerso che proprio nel periodo in cui i Pizzicato gli versavano appannaggi mensili proporzionati ai volumi di affari delle loro aziende, l'ufficiale della guardia di finanza acquistava case a Roma, al mare e in montagna, intestandole a sé o ai propri genitori. Facendo un calcolo approssimato per difetto, il valore degli immobili supera i 900mila euro.
Pizzicato: "Soldi in cambio di protezione" - I due imprenditori hanno spiegato di avere sborsato tanto denaro poiché, tramite De Riu, Mendella aveva assicurato che avrebbe evitato problemi alle loro aziende, le quali, a suo dire erano "a rischio di verifiche". Per lo stesso motivo, gli imprenditori avevano accettato di spostare da Napoli a Roma la sede della società Gotha, sulla quale Mendella avviò immediatamente una verifica fiscale con una procedura che il giudice considera anomala e sospetta.