Ancora sangue in una scuola americana: uno studente è stato ucciso in un liceo dell'Oregon a colpi di fucile, mentre un professore di ginnastica è rimasto ferito. A sparare un altro studente che poi si è suicidato. Di fronte all'ennesimo episodio di violenza esplode l'ira di Barack Obama: è una vergogna - dice puntando il dito sulla Nra, la potentissima lobby delle armi - siamo l'unico Paese civile in cui accadono queste cose".
L'assassino è entrato nella Reynolds High School di Troutdale, ad una ventina di chilometri da Portland, all'inizio della mattinata, poco dopo le otto. Le lezioni erano già cominciate. Ha agito da solo, ha confermato la polizia quando circa un'ora dopo gli spari ha dato il cessato allarme. Contemporaneamente, è cominciata l'evacuazione della scuola.
Come sempre in questi casi, immediatamente dopo i primi spari, all'interno e all'esterno della scuola è scattata l'allerta. Attraverso gli altoparlanti o con dei messaggini, gli studenti sono stati esortati a mettersi al riparo. Decine di agenti, anche delle squadre speciali, hanno circondato l'edificio, in cui hanno poi fatto irruzione.
L'aggressore si sarebbe suicidato in uno dei bagni della scuola, hanno riferito alcune fonti. Si tratta dell'ennesimo episodio di una catena apparentemente senza fine. L'ultimo, in ordine di tempo risale a pochi giorni fa, quando alla Seattle Pacific University, nello Stato di Washington, uno studente è stato ucciso e sette altri feriti in una analoga sparatoria.
Obama: accade solo da noi - "La mia grande frustrazione è che in questa società non c'è la volontà di prendere alcune misure essenziali per tenere le armi da fuoco lontane dalle persone sbagliate", così il presidente Barack Obama. "Non siamo di fronte a un caso alla settimana, ma a una storia di tutti i giorni. Siamo l'unico Paese sviluppato nel mondo dove accadono queste cose".