Dopo il grande successo di Roma e Firenze anche Genova nella prestigiosa Loggia degli Abati di Palazzo Ducale rende omaggio al padre del fotogiornalismo Robert Capa (Budapest, 1913 – Thài Binh, 1954) attraverso 78 significative immagini in bianco e nero della seconda guerra mondiale in Italia.
La curatrice Beatrix Lengyel segue il fil rouge di un penetrante dolore che accompagna sordo e allo stesso tempo martellante il visitatore sala per sala, in un crescendo ritmico ben cadenzato. Immagini vive, capaci di raccontare più di qualsiasi libro di storia la soppressione della dignità umana di profughi in fila per una razione d'acqua o la mancanza di dignità di sepolture improvvisate, anche con bare che non riescono a contenere il corpo per intero, in generale la caducità dell'esistenza, la sofferenza di visi ieratici o peggio la rassegnazione.
Si narra infatti (grazie alla collaborazione col Museo Nazionale Ungherese di Budapest, il Ministero delle Risorse Umane d'Ungheria, il Fondo Nazionale Culturale, l'Istituto Balassi) lo sbarco degli Alleati in Italia con le foto provenienti dalla serie Robert Capa Master Selection III conservata a Budapest ed acquisita dal Museo Nazionale Ungherese tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009.
Come ben ha descritto John Steinbeck “Capa sapeva cosa creare e cosa farne dopo averlo trovato. Sapeva, ad esempio, che non si può ritrarre la guerra, perché è soprattutto un'emozione. Ma lui è riuscito a fotografare quell'emozione conoscendola da vicino”. Proprio questa empatia e questa fissità, se vogliamo l'eternalità di momenti sospesi e drammatici, riesce a creare un vero e proprio spaesamento in chi le guarda. Ancora nelle parole di Beatrix Lengyel “Capa era vicino alla morte del miliziano, era nel mezzo del bagno di sangue dei primi a sbarcare in Normandia e anche nel mezzo della guerra d'Indocina, dove calpestò la mina fatale. Probabilmente questo era l'unico modo per vivere e mostrare al tempo stesso tutto ciò che lo circondava”. Ed è così che Capa racconta la resa di Palermo, la posta centrale di Napoli distrutta da una bomba ad orologeria, il funerale delle giovanissime vittime delle famose Quattro Giornate di Napoli o la gente che sfolla dalle montagne di Montecassino. Fermo immagine di una guerra dove si contano i brandelli di un'umanità schiacciata.
Sessantotto fotografie di gente comune, perché la storia siamo noi.
Accompagna la mostra un catalogo con testi di Bratrix Lengyel, Ilona Stemlernè Balog, Eva Fisli e Luigi Tomassini, bilingue italiano/francese di 192 pagine e 80 fotograie. E' una coedizione Museo Nazionale Ungherese di Budapest e Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia, prezzo di copertina €. 35, prezzo speciale in mostra €. 30
ROBERT CAPA IN ITALIA. 1943-1944
7
giugno-5 ottobre 2014
Mostra a cura di: Beatrix Lengyel in collaborazione con il Museo Nazionale Ungherese di Budapest, il Ministero delle Risorse Umane d'Ungheria, il Fondo Nazionale Culturale, l'Istituto Baleassi- Accademia d'Ungheria a Roma e l'Ambasciata di Ungheria a Roma.
Orari: da martedì a domenica ore 10/19 chiuso il lunedì
Biglietti: intero 8 €, ridotto 6€.
Informazioni: biglietteria di Palazzo Ducale tel. 010 5574064/65 oppure su www.palazzoducale.genova.it
PALAZZO DUCALE,
LOGGIA DEGLI ABATI
PIAZZA MATTEOTTI
9
6131 GENOVA