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Farmaci, droghe e cosmetici nel Po: ogni anno 2,5 tonnellate nel fiume

Ma gli esperti rassicurano: nessun pericolo per l'acqua potabile

Ogni anno quasi 2,5 tonnellate di farmaci, ormoni, droghe d'abuso, disinfettanti e cosmetici, ma anche di caffeina e nicotina, finiscono nel fiume Po. Lo confermano gli esperti dell'Istituto Mario Negri, illustrando i dati di una ricerca co-finanziata dalla Fondazione Cariplo. Nessun rischio, tuttavia, per la sicurezza dell'acqua potabile. "Ma non bisogna abbassare la guardia", sottolineano i ricercatori.

I dati confermano il panorama gi� emerso negli studi sui consumi di droga nelle principali citt� del Paese realizzati attraverso l'analisi delle acque reflue. La Lombardia, nell'ultima rilevazione, presentava un aumento di consumi, e quindi pi� residui di droga nelle acque, "in controtendenza rispetto all'andamento nazionale degli ultimi tre anni". A inquinare i fiumi non � per� solo la droga, ma anche numerose altre sostanze contaminanti.

Nel Lambro, in particolare, dopo aver attraversato il territorio milanese e fino allo sbocco nel Po, si evidenzia "un altissimo carico inquinante a cui si aggiungono i contaminanti" gi� elencati. Le concentrazioni al momento non sono a una soglia pericolosa, "ma non bisogna abbassare la guardia perch� non esistono ancora norme che le controllino". "Per i farmaci, ad esempio - spiegano gli scienziati - � stato calcolato un carico di circa 1 kg al giorno considerando la somma di tutti i farmaci, gi� presente nelle acque dei fiumi in entrata a Milano, a cui si aggiungono circa 2,7 kg residuanti nelle acque depurate dei tre depuratori cittadini e altri 2,8 kg che sono presumibilmente riversati nelle acque del reticolo fluviale al di fuori della citt� di Milano o direttamente nel Lambro, soprattutto nella zona sud della Provincia".

"Si cominciano a vedere connessioni - commenta Ettore Zuccato, Capo del Laboratorio di Tossicologia della Nutrizione del Negri - probabilmente dovute anche ai diversi interventi dell'uomo nel sottosuolo, che favoriscono il passaggio dei contaminanti emergenti, la cui dimensione � in rilevante crescita. Mettere a punto strategie di protezione permetter� di prevenire i problemi, anzich� doverli affrontare in eventuali situazioni di contaminazione diffusa".

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