Dopo cinque mesi a Manerbio è il momento della speranza. Nello stesso ospedale, dove si sono registrati i primi casi di Covid 19 della provincia di Brescia, si sono contate 16 nuove nascite in sole 24 ore, quasi un record, tanto che la nursery del nosocomio con i suoi 15 lettini non bastava ad accoglierli tutti. Agli otto fiocchi rosa e ai sei azzurri che hanno popolato il nido da mercoledì mattina, si è aggiunto anche un altro maschietto non previsto. L'ultimo nato, che era atteso con il suo gemellino con un parto cesareo programmato, poche ore prima che i medici intervenissero, è venuto alla luce, a sorpresa, naturalmente.
Proprio all'ospedale di Manerbio, il 23 febbraio scorso, si era rivolto il primo paziente bresciano affetto da Covid 19, un 51enne di Pontevico, poi trasferito al Civile. Il giorno dopo, una dottoressa del reparto di ginecologia era risultata positiva. Le numerose nascite arrivano, quindi, a portare speranza in uno dei territori della Lombardia più colpiti dal Coronavirus, dove le misure anti pandemia restano ancora in vigore e impediscono ai padri di godersi la nascita dei figli.
"Mi sono recata in ospedale per un controllo perché non sentivo il bimbo, che invece stava bene - racconta a Il Giornale di Brescia una delle neo mamme -. Ero di 41 settimane e il dottore ha deciso di indurmi il parto. Non ero psicologicamente preparata ne ho fatto un po' di storie, non ho voluto salutare il mio compagno, perché sapevo che non l' avrei rivisto". Le regole anti-Covid consentono, infatti, ai papà di assistere al parto, ma poi devono attendere a casa l'arrivo della mamma col neonato.
Le ultime nascite confermano un trend in netta controtendenza rispetto a quello nazionale e provinciale: i neonati nei primi sei mesi del 2020 sono stati 370, dodici in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Un dato che migliora ulteriormente se si analizzano i dati dei primi giorni di luglio. Decisamente una buona notizia, dopo i tanti lutti che hanno segnato la provincia di Brescia dall'inizio della pandemia.