fino all'8 giugno

"Matita&Metropoli" e "Nascenza": doppia esposizione alle Stelline di Milano

Coco e Molino da una parte e Scanavino dall'altra: tre artisti che hanno reso grande la città

La Fondazione Stelline celebra la primavera milanese con una doppia mostra che vuole ricordare artisti milanesi di nascita o di adozione che hanno contribuito a rendere grande Milano.

La prima mostra, Matita&Metropoli, è dedicata a due grandissimi disegnatori: Giuseppe Coco (1936-2012) e Walter Molino (1915-1997). Promossa dalla Fondazione Stelline in collaborazione con Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e curata da Chiara Gatti, espone un centinaio di opere fra disegni, tempere e pastelli originali, oltre a una selezione curata di documenti d'archivio provenienti dall'Archivio Walter Molino, recentemente acquisito dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e le tavole di Giuseppe Coco dedicate alla metropolitana di Milano, donate dagli eredi alla Fondazione Stelline e qui esposte in occasione dei 50 anni della linea rossa della metropolitana di Milano.
Un dialogo inedito fra questi due protagonisti della vita culturale milanese e italiana in generale, del mondo dell'editoria e della carta stampata, sviluppato in un arco di tempo di quasi cinquant'anni, dal secondo dopoguerra in avanti.
Le opere in mostra ci riportano l'atmosfera di una Milano che fu, moderna e romantica allo stesso tempo, e il suo modo di raccontarsi per immagini, grazie alle copertine della Domenica del Corriere di Walter Molino. Con l'avvento dei rotocalchi, come Grand Hotel, si descrive un altro mondo, un'Italia in crescita, che scopre nuovi miti e nuove storie, dopo l'uscita dalla guerra. Il boom economico, la tv in bianco e nero, i divi e la doce vita si alternano a pagine di cronaca. Un modo di raccontare unico, dietro una celata vena d'ironia. Vien da dire: "Com'era bella la città".

Gli anni '80 di Giuseppe Coco disegnano una metropoli dell'anima, fatta di sogni, incubi, folla e solitudine e mostri e paure in agguato.
Coco
è stato un grandissimo disegnatore, immagini colorate, precise e ironiche, talvolta surreali e prevalentemente velate di humor nero.
Negli anni ha attivamente collaborato a testate come Amica, Comix, Corriere della Sera, Corriere medico, Epoca, Famiglia Cristiana, Grazia, Horror, La Gazzetta dello Sport, L'espresso, L'Europeo, La Repubblica, La Domenica del Corriere, La Settimana Enigmistica, Panorama, Playmen, Relax, Zoom, e internazionali come Playboy, Bazar, El País, Er, Hara-kiri, Lui, Neberspalter, Pardon, Paris Match, Punch, Stern, The Saturday evening post.
Qui in settanta tavole inedite racconta altrettante stazioni della linea rossa della Metropolitana milanese e un città inquietante che vi si affaccia.

La mostra Nascenza
Organizzata dalla Fondazione Stelline, allʼinterno del progetto Disegnare e scolpire il tempo: Milano 1950 – 2000, in collaborazione con lʼArchivio di Emilio Scanavino, la mostra rientra nel palinsesto de La Primavera di Milano, programmazione culturale e artistica promossa dal Comune di Milano ed inserita nellʼagenda del Fuorisalone 2014, in particolare nel progetto "5 vie art+design".

Lʼesposizione vuole offrire una rilettura e un approfondimento dell'opera di Emilio Scanavino (Genova, 1922 - Milano, 1986), tra i protagonisti indiscussi della stagione informale italiana e tra i maggiori rappresentanti dell'avventura segnica degli anni Cinquanta.

Il percorso espositivo, in un allestimento lineare e pulito, si sviluppa intorno a un nucleo di disegni inediti, eseguiti tra il 1961 e il 1978, e diciassette sculture realizzate dal 1959 al 1969, la maggioranza mai esposte, che instaurano tra loro un fitto sistema di relazioni, fatto di affinità e di sottili ma sostanziali cambiamenti. Con questa mostra, Elisabetta Longari, che riprende nel titolo Nascenza un termine ricorrente in molti dipinti di Scanavino, vuole indagare e sottolineare "la carica sperimentale del linguaggio dell'artista, che parte da un nucleo primordiale di materia, da un embrione d'immagine, sviluppando numerose variazioni. Alcune forme archetipiche come l'uovo, il nido, il pane, le mani e i nodi, testimoniano lʼessenza del processo creativo di Scanavino, strettamente connesso al ciclo della natura. La sua attenzione ai margini, ai resti, agli accadimenti quotidiani, la sua inclinazione verso il lato segreto è l'humus che dà luogo alla genesi delle sue immagini."
Le sculture Geometria malata (1967), vero e proprio objet trouvé, e quella del 1968, composta da tre uova in terracotta smaltata e deposte su un letto irregolare di sabbia, rivelano l'attenzione di Scanavino al tema della la fragilità.
La materia e la forma si misurano, guidate dagli archetipi, dalle geometrie essenziali della creazione. La terra è elemento principe. Argilla che rimanda alla biblica creazione dell'uomo stesso.
Uno Scanavino sorprendente, quasi inaspettato, precursore di tempi e di modi rappresentativi che ben dopo si faranno strada. Quella Milano ha veramente figliato artisti straordinari e ahimè irripetibili.

Tre i video (1961,1974,1980) che documentano lʼattività di Scanavino, e un catalogo in italiano e inglese, raccoglie un ricco apparato iconografico delle opere in mostra e un testo critico della curatrice Elisabetta Longari

Matita&Metropoli: Giuseppe Coco e Walter Molino
Emilio Scanavino: Nascenza

10 aprile - 8 giugno
Orari: mart - dom 10.00 - 20.00
Biglietti: Unico per le due mostre Emilio Scanavino, Nascenza e Matita&Metropoli: Giuseppe Coco e Walter Molino): intero € 6; ridotto € 4,50; scuole € 2
info@archivioscanavino.it

Fondazione Stelline
Corso Magenta, 61
20123 Milano