Riforma P.a., ipotesi di pensionare i magistrati cinque anni prima
Il Csm si mostra però titubante rispetto al provvedimento al vaglio del governo: "Potrebbero crearsi dei vuoti organici"
Tra le novità che potrebbero essere introdotte con la riforma della P.a. allo studio del governo, ci sarebbe anche l'abbassamento dell'età pensionabile dei magistrati. Di fatto si andrebbe quindi a eliminare il regime "speciale" di cui usufruiscono i giudici che gli permette di restare al lavoro fino al compimento del settantacinquesimo anno di età, contro i 66 anni e 3 mesi degli altri pubblici dipendenti. Csm contrario: "Possibile vuoto organico".
Come riporta il quotidiano "Il Messaggero", il governo Renzi vorrebbe equiparare il regime dei magistrati a quelli di medici e professori universitari, che oggi godono della possibilità di posticipare la pensione fino ai 70 anni.
Il Csm contro la "pensione forzata" - Il Csm sembra però non vedere di buon occhio l'ipotesi: "Questa misura - ha spiegato infatti il consigliere Riccardo Fuzio - ha profili di preoccupazione, perché si va a operare una modifica del sistema che avrebbe un impatto sulla funzionalità degli uffici giudiziari, specie quelli della giustizia civile".
Secondo Fuzio la "pensione forzata" a 70 anni per i magistrati "produrrebbe un vuoto nell'organico di oltre 400 magistrati, visto che circa 380 hanno superato i 70 anni e 66 ne hanno 69. Sarebbe necessaria una norma transitoria per consentire di compensare le uscite".
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