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A "Jazz Meeting" Glauco Venier

Il pianista parla del nuovo progetto, "Dance Without Answer", realizzato con il suo trio

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Si intitola "Dance Without Answer", il nuovo disco del trio composto da: Glauco Venier al piano, Norma Winstone alla voce a Klaus Gesing al clarinetto ed al sax soprano. Il titolo viene dall'omonimo pezzo di Gesing, che qui firma anche "High Places", dedicato a Gorizia, la città dove il musicista vive attualmente. In "Dance Without Answer" troviamo anche interpretazioni di brani di Nick Drake "Time Of No Reply" e Madonna "Live To Tell".

Nel disco anche "A Breath Away" di Ralph Towner con il testo curato da Norma Winstone. Glauco Venier è nostro ospite questa settimana a "Jazz Meeting" e con lui parliamo di questo progetto... "Quello che vogliamo fare - spiega Glauco -, è ricreare una situazione melodica che sia molto vicina alla nostra "visione" della musica, ci piace abbandonarci al free alla libera improvvisazione, ma abbiamo nello stesso tempo molta considerazione della melodia, siamo alla ricerca di un nuovo modo di fare canzone basandoci sulla melodia e sulle nostre capacità".

Nei vostri album ci sono brani di artisti sia pop che rock.
Sì, ad esempio nel nuovo album c'è "Live To Tell" successo di Madonna negli anni 80, ci sono nel nostro progetto brani che solo apparentemente sembrano distanti anni luce da noi. E' una sfida che ho lanciato, anche se già nel primo disco inserimmo ad esempio "Here Comes The Flood" di Peter Gabriel. Io sono cresciuto con queste musiche, ascoltando artisti come Tom Waits e Nick Drake. Quando ci troviamo a provare porto sempre qualche "cover" per sorprendere Norma e Klaus.

Ora vi attende una tournée internazionale.
Dal 18 giugno al 20 luglio saremo negli Stati Uniti ed in Canada. Nelle nostre precedenti date oltreoceano abbiamo avuto modo di esibirci al "Joe's Pub" di New York dove fece il primo concerto negli USA Amy Whinehouse. Per il nostro concerto erano presenti tra il pubblico musicisti come Charles Lloyd e Joe Lovano poi anche Tim Berne. Proprio lui si è avvicinato a fine concerto ed è rimasto impressionato favorevolmente dalla nostra performance. Mi auguro che questo tour serva darci la spinta per fare più date in Italia.

Sempre per ECM hai ultimato anche la registrazione di un disco di piano "solo". Ce ne parli?
Si tratta di un progetto particolare, che si ispira alle opere di un artista come Giorgio Celiberti, delle vere e proprie sculture sonore, realizzate con materiali differenti. I suoni emessi da queste creazioni mi hanno dato l'ispirazione per fare un disco quasi completamente improvvisato, anche se "contaminato" da melodie balcaniche ed armene.

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