di necessità virtù

Stefano, da informatico a contadino 2.0 "Il mio è tra i più romantici dei lavori"

Romano, 35enne, una vita tra hardware e software, poi la svolta green. Oggi ha una frutteria online e una (quasi) laurea in Scienze biologiche: "La fantasia fa sognare e i sogni, a volte, si realizzano"

© ansa

Saremo pure ingenui, ma una delle poche cose che non si possono negare sono i sogni. Così abbiamo pensato di andare alla ricerca di tutti quegli italiani che non si sono arresi alla crisi, ma hanno saputo rialzarsi e reinventarsi con successo. E ce ne sono. In molti hanno deciso di arrangiarsi trasformando i propri sogni in fonte di reddito. Di necessità virtù, appunto: è il titolo della rubrica di Tgcom24 che parla di chi, nonostante la difficile situazione economica, si è rimboccato le maniche. Se anche tu hai sfidato la crisi e ne sei uscito vincente:scrivi e racconta la tua esperienza.

Oggi parliamo di Stefano Gasbarro, 35enne, sposato, una bimba di 3 anni e mezzo, e una vita tra hardware e software: poi la svolta green. La società di informatica che aveva messo su con altri tre soci ha iniziato ad andare in affanno. Con la crisi le commesse iniziavano a diminuire e sono arrivati i problemi sui pagamenti. Così, nel 2013, il salto nel buio. Ha abbandonato il vecchio lavoro per dedicarsi alla sua grande passione: la natura.

Oggi ha una vera frutteria online (L'orto del contadino) con un sistema di e-commerce dove il cliente può scegliere, come se fisicamente fosse dal fruttivendolo, i prodotti che vuole: tutti rigorosamente di stagione, tutti rigorosamente a km zero. E per rimanere in "tema" è anche un laureando in Scienze biologiche all'università di Roma Tre. "Il lavoro del contadino è sicuramente faticoso - ci dice soddisfatto - ma è uno dei lavori più romantici ed appaganti che esistano".

Da informatico a contadino 2.0...come mai la svolta?
"Ho iniziato a fare l'informatico appena finite le scuole superiori. Io e altri 3 ragazzi abbiamo aperto una società investendo tutti i nostri risparmi, ben 500.000 lire ciascuno, per l'atto costitutivo! Nel giro di pochi mesi, da quattro soci, siamo rimasti in due e, in oltre 12 anni di attività, ci siamo fatti una discreta clientela. Abbiamo lavorato con clienti di ogni tipo ma, principalmente, con società e scuole pubbliche. Negli ultimi anni, causa crisi, i fondi alle scuole sono andati sempre diminuendo ed alcune società nostre clienti hanno iniziato ad avere difficoltà finanziarie. Diciamo che il lavoro non è mai mancato ma, a fine mese, invece di portare a casa lo stipendio, continuavamo ad accumulare crediti. Così, a metà del 2013, ho deciso di cedere la mia quota a quello che era il mio socio e sono uscito dalla società. Da lì il passo verso l'agricoltura, per quanto possa sembrare strano, è stato breve. Ho deciso di iniziare un'attività in un settore che mi ha da sempre affascinato, seguendo più la passione che la ragione... e la scelta è stata azzeccata!"

Da quanto tempo hai aperto la tua nuova attività?
"Siamo ancora in una fase di start-up. L'attività è operativa da fine del 2013 ma siamo in agricoltura; i tempi non li detto io ma la natura. Ma nonostante i pochi mesi devo dire che le soddisfazioni non sono mancate".

In cosa consiste precisamente?
"Visti i 12 anni passati nel mondo dell'informatica, ho deciso che dovevo fare sì il contadino, ma che doveva essere un contadino 2.0. Parallelamente all'attività agricola, nei mesi invernali dove c'è meno da fare, ho creato quella che è, probabilmente, la prima vera “frutteria” online esistente in Italia. Il nostro sito è un vero e proprio negozio online, basato su un modernissimo sistema di e-commerce, dove l'acquirente può scegliere cosa acquistare ed in che quantità. Alla consegna ci pensiamo noi. Non si deve sottoscrivere nessun abbonamento ma, se si vuole e lo si trova comodo, si possono programmare delle spedizioni periodiche.Ovviamente sono solo prodotti appena raccolti e di altissima qualità".

Come sei riuscito a farti conoscere? Passaparola, social network, pubblicità...
"Abbiamo usati molti strumenti di marketing. Sicuramente internet è stato un canale fondamentale. Ma lo strumento che ci ha dato maggiori risultati e maggiore soddisfazione è l'aver fatto provare gratuitamente i nostri prodotti e il nostro servizio. La campagna, in effetti, è ancora aperta e si ha tempo fino al 31 luglio per richiedere un assaggio delle nostre primizie direttamente a domicilio, senza impegno e senza costo. Siamo certi che il nostro prodotto sia ottimo e confidiamo che chi lo provi non possa più farne a meno e lo consigli ad amici e conoscenti. Da pochissimi giorni siamo sui principali social network; vorremmo utilizzare questo strumento per avere l'opportunità di far vivere l'azienda agricola ai nostri followers e, magari in un futuro prossimo, coinvolgerli anche in qualche scelta agronomica".

Hai dovuto investire soldi? Quanti?
"Beh, avviare un'azienda agricola partendo da zero, è tutt'altro che un'impresa semplice ed economica. Nonostante questo, posso dire di essermela cavata con una cifra modesta. Come ho fatto? Ottimizzando le risorse. I terreni li ho presi in affitto, così come le serre e il magazzino per gli attrezzi; il trattore e qualche altro utensile li ho acquistati usati risparmiando un bel po' di soldi e poi, per fortuna, ho trovato un ambiente, quello delle aziende agricole attorno alla mia, veramente molto umano, disponibile e generoso. Non smetterò mai di ringraziarli".

Che tipo di clientela si rivolge a te?
"La nostra clientela è estremamente eterogenea, andiamo dalla signora che viene a fare la spesa in azienda alla mamma indaffarata che preferisce farsi consegnare le verdure a casa e che vuole un prodotto sano e genuino per i propri bimbi. Poi ci sono i figli della modernità e della vita frenetica, quelli che magari sfruttano il viaggio in treno per acquistare i nostri prodotti comodamente dal loro smartphone oppure durante la pausa pranzo in ufficio. Ce lo vede lei un professionista che vive da solo, che esce a comprare l'insalata? Sicuramente è meglio farlo online!".

Riesci a mantenerti con questo nuovo lavoro?
"Diciamo che da mangiare, nel vero senso della parola, non manca. Ma a parte le battute, per poter fare un bilancio definitivo credo si debba aspettare prima qualche anno. Le cose per adesso vanno bene e il bello di questo lavoro è che non esistono i pagamenti a trenta giorni".

La qualità della vita è migliorata?
"Il lavoro del contadino è sicuramente un lavoro faticoso, ci si alza presto la mattina, si va a dormire tardi la sera, ma è uno dei lavori più romantici ed appaganti che esistano. Quanto vale godersi la natura quando il sole si è appena levato al mattino o sta tramontando la sera? Quanta soddisfazione può dare piantare un seme e vederlo germogliare? Se a questo si toglie l'ora di traffico per andare in ufficio e il caos della vita cittadina, la conclusione è presto fatta: la qualità della mia vita, per quello che sono i miei parametri, è molto migliorata".

Un consiglio a chi vuole o deve reinventarsi...
"Credo che la mia generazione, quella dei trentenni, volente o nolente sia una generazione che dovrà imparare a convivere con la precarietà del posto di lavoro. In quest'ottica, il mio consiglio è quello di non abbattersi mai, di cercare di mettere passione in tutto quello che si fa, di studiare ed aggiornarsi di continuo e di spremere al massimo la propria creatività. Per quel che mi riguarda, i lavori li ho sempre inventati, con pochissime risorse e molte idee, cercando di ottimizzare quel poco che avevo. La fantasia porta a sognare e i sogni, qualche volta, possono diventare realtà".