"Matteo Renzi? Fermezza impressionante, e' uno che sa farsi rispettare. Atleticamente pero' e' lento: e non ha cambio di passo" questi alcune delle parole usate dal commissario dell'Aia per stilare il rapporto che valutava l'operato dell'attuale premier come arbitro. Il commissario analizzò ogni caratteristica del futuro primo ministro in un linguaggio vagamente burocratico: "Ha ottima predisposizione all'attività intrapresa e ottimo carattere. Riesce ad instaurare un eccellente rapporto con calciatori e accompagnatori". Il documento è rimasto per 20 anni negli archivi della sezione Aia di Firenze, alla quale Renzi e' stato iscritto dal 1990, quando aveva 17 anni, al 1995.
"Il Matteo", come lo chiamavano sui campetti dei dilettanti, fu osservato speciale in provincia di Arezzo in una partita di seconda categoria del campionato regionale toscano. La gara finì 3-3, il futuro premier concesse due rigori sacrosanti, ma sbaglio' nel valutare due interventi in gioco pericoloso. Fatto che tuttavia, annotò lo scrupoloso e lungimirante commissario, non inficia la prestazione che fu di alto livello , se si considera che venne sintetizzata in un '4' molto vicino al '5' massimo dei voti dell'epoca: "E' un ragazzo pratico e intelligente - spiega il commissario ai suoi superiori - che sa farsi rispettare senza forzature. Tecnicamente e' preparato, sul piano disciplinare e comportamentale va benissimo. E' un arbitro affidabile, può già salire di categoria: e dopo la dovuta esperienza può andare anche oltre".
E senza dubbio "il Matteo" di strada ne ha fatta tanta anche se non nel campo arbitrale, un settore al quale ha sempre riconosciuto grandi meriti per la sua crescita umana e professionale e con il quale è rimasto in contatto al punto da essere uno dei pochissimi ad avere ottenuto anni fa, dal presidente dell'Aia Marcello Nicchi e da quello della Figc Giancarlo Abete, la tessera onoraria di arbitro.