per la scomparsa di andy rocchelli

Il saluto di Stella Pende a Andy Rocchelli

Il fotografo, assassinato lo scorso sabato, aveva collaborato con Mediafriends in diverse occasioni

Telefonata moscovita. “ Stella finalmente posso farti un regalo” L' amico Andrey Mironov, fiero dissidente , intellettuale e poliglotta, pareva davvero eccitato”che accade?” il regalo si chiama Andy. E'il fotografo con cui ho lavorato nel Caucaso. Lui, come te ,cattura e rende giustizia ai sentimenti e al dolore. Poi è un amico unico..vedrai”. Aveva ragione Andrey. Andy è stato il vero regalo di questi ultimi sette anni. Tra noi c'è stato quello che Garcia Marquez chiamava l'incontro di un' amicizia fatale. Abbiamo corso per il mondo insieme. Mi dicevano: ma è troppo giovane, …e non sanno che è stato lui a proteggermi dalle mie furie giornalistiche, a consolarmi davanti a quella madre africana che cullava il figlio morto , a salvarmi con la sua matura dialettica dalla furia di un generale sudanese. Andy con la purezza antica, con il sorriso dedicato soprattutto ai più deboli, con l'umiltà che è il segno dei grandi, riusciva ad avere il bene di chiunque lo incontrasse. Dei suoi amici di Cesura Lab che in questo momento raccolgono il suo lavoro per farne un cofanetto. Un regalo perchè Nico, figlietto di tre anni,ricordi il talento di sua padre e per la compagna Maria Chiara, che avrà dentro per sempre il suo coraggio. Ma anche nel cuore dei molti che hanno lavorato con lui Andy ha lasciato un tatuaggio d'amore. “ Grazie per avermelo fatto conoscere” mi ha detto straziato Vauro. Un dolore e una nostalgia che tutti noi di Confessione Reporter, un programma di cui è stato pilastro e felicità, ci portiamo dentro col ricordo della sua passione e della serietà del suo mestiere. Ma attenzione: Andy non era affatto un fondamentalista incosciente della macchina fotografica. No. Andy Rocchelli era solo un bravo fotografo . Perché il giornalista può farsi raccontare la storia dall'interprete di turno. Il fotografo no. Lui deve avvicinarsi al pericolo. Respirarlo. Aspettare paziente che l'immagine diventi storia. E certo, rischiare anche di rimanere travolto da quel attimo fatale che sta fermando, da quella carneficina, da quella fuga di poveri innocenti crivellati di colpi . E in un attimo, che sarà l'eternità, diventare anche lui protagonista della sua stessa foto. Come è accaduto quattro giorni fa in Ucraina che mi ha portato via insieme Andy e Andrey Mironov che me lo aveva generosamente regalato.

Stella Pende