"So benissimo di quali delitti mi sono macchiato. Sto spiegando un sistema di cui la camorra non è l'unica responsabile". Sono le prime dichiarazioni del boss dei Casalesi, Antonio Iovine, che da poco ha deciso di collaborare con la giustizia. I verbali sono stati depositati in un processo in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
"Soldi per tutti, anche ai sindaci" - "C'erano soldi per tutti in un sistema che era completamente corrotto", soldi anche per sindaci, ha spiegato il boss ai magistrati. "Non aveva alcuna differenza il colore politico del sindaco - ha aggiunto - perché il sistema era ed è operante allo stesso modo. I sindaci dei Comuni avevano l'interesse a favorire essi stessi e alcuni imprenditori in rapporto con il clan per avere dei vantaggi durante le campagne elettorali in termini di voti e finanziamenti".
"Chiunque vinceva elezioni entrava nel sistema" - "Generalmente io ero del tutto indifferente rispetto a chi si candidava a sindaco, nel senso che chiunque avesse vinto automaticamente sarebbe entrato a far parte di questo sistema da noi gestito", ha spiegato Iovine sottolineando che comunque "altre persone del clan potevano avere passione per la politica e comunque un interesse per un candidato piuttosto che per un altro".