In Italia il 70 per cento dei farmaci che i genitori somministrano ai bambini non sono adatti a loro. Lo rivela uno studio dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che apre una campagna informativa dedicata alle famiglie sui pericoli derivanti dagli errori dei genitori. Troppo spesso si somministrano medicine per adulti ai bimbi, riducendo le dosi in base al peso e all'età del piccolo. Una pratica che può essere però rischiosa.
Allerta sui rischi - La campagna di Aifa "Farmaci e pediatria", presentata al ministero della Salute, lancia un messaggio chiaro: 'Bimbi e adolescenti non sono adulti in miniatura, non dare loro i tuoi farmaci'. Attraverso spot radio e tv, il consiglio ai genitori è di non somministrare i farmaci indicati per gli adulti sui figli, senza il controllo del pediatra e con dosi e durata delle terapie approssimativi.
Niente test sull'infanzia - Il problema, sottolineano gli esperti, è che sono ancora troppo poche le sperimentazioni pediatriche dei farmaci e la ragioni non sono solo legate ai costi: vi è infatti, sottolinea l'Aifa, una sorta di "pregiudizio etico ad esporre i bambini alle sperimentazioni cliniche benché, al contrario, ciò vada a ledere i loro stessi interessi, perché preclude la possibilità di sviluppare farmaci adatti alle loro specifiche esigenze". Da qui la richiesta delle Società scientifiche di effettuare un maggior numero di studi clinici in ambito pediatrico, considerando che le sperimentazioni pediatriche sono pari a poco meno del 10% del totale.
Pochi medicinali per bimbi - Nell'ambito della Campagna verrà anche lanciato un sito che conterrà un database con l'elenco dei medicinali disponibili per la popolazione pediatrica (anche quelli off-label, ovvero fuori indicazione) e la relativa posologia. Quasi 9mila saranno le schede a disposizione di genitori e medici per aiutarli nella scelta della terapia farmacologica più appropriata.