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Jo Squillo: Buon compleanno Giorgio Armani

È il re indiscusso della moda, non solo italiana, ma di tutto il mondo, tanto da valergli il suo soprannome più famoso, Re Giorgio per l’appunto. E tutto questo perché nel corso di una lunghissima carriera ha impresso non solo alla moda, ma anche alla società la sua firma indelebile, fatta di rigore, qualche tocco di eccentricità , una ricerca continua di uno stile sobrio e senza tempo e una femminilità sempre presente e mai ostentata che prende ispirazione dal guardaroba di lui per inventarsene uno, completamente nuovo, per lei.

La storia di Giorgio Armani è come una favola, sorprendente e con una morale forte che dà ispirazione a tutti quelli che sognano in grande. 
Perché Giorgio Armani, oltre ad essere ovviamente un genio, in primo luogo è un lavoratore, un perfezionista , una persona che è riuscita con le sue forze a creare un impero. E non un impero qualsiasi , ma uno fatto di bellezza, e la bellezza si sa, conquisterà il mondo. 

Dagli inizi come vetrinista de La Rinascente di Milano, alla prima esperienza nella moda vera, con il brand Hitman, della famiglia Cerruti. Siamo negli anni '70, e a metà di questa decade ecco che per la prima volta il nome di Giorgio Armani appare direttamente nel fashion world , e lo fa prima grazie alla creazione della linea “Armani by Sicons “, e l’anno dopo con la nascita della sua maison, che fonda in collaborazione con Sergio Galeotti. È il 1975 e lo stile di Giorgio Armani è pronto a conquistare il mondo. 
E lo fa grazie ad una intuizione che rivoluzionerà il mondo: la giacca destrutturata. Tutti ne abbiamo sentito parlare, ma che cos’è esattamente? Giorgio Armani prende il capo più classico e tradizionale del guardaroba, e toglie tutti quegli elementi che ne causavano la rigidità , creando un capo morbido, comodo, adatto sia per lui che per lei. Quindi via le imbottiture e le sagomature, e spazio a tessuti più morbidi che si adattano al corpo. Ecco così una giacca che unisce il maschile e il femminile, ma non “unisex”, termine che non piace a Re Giorgio, ma piuttosto che è simbolo della “ rivendicazione della dolcezza dell’uomo e della forza della donna”. 
Questo capo rivoluzionario, che è solo l’apice di un pensiero creativo che lo è ancor di più , in pochissimo tempo conquista il mondo, valendogli il premio Neiman Marcus Fashion Award nel 1979 , una sorta di Oscar della moda, e viene poi consacrato da Richard Gere nel film American Gigolo’ , in uno di quei rari e preziosissimi momenti in cui avviene quella fusione perfetta di moda e cinema, in cui uno diventa parte fondante dell’altro, lasciando negli occhi dello spettatore solo il desiderio di essere Richard Gere e avere il suo stile, ovvero quello di Giorgio Armani. 

La giacca destrutturata ha un inizio ma non una fine, perché è uno di quei capi che sono veramente senza tempo: supera i confini e resiste alle tendenze. La sua forza e il suo carattere deciso, sono perfetti per la donna in carriera degli anni '80, e a seguire, ma diventa anche sensualissima se portata di sera, perché quando avviene la magia e il maschile incontra il femminile , il risultato è ancor più seducente. Tutti vogliono indossare una giacca Armani , per andare in ufficio o per una serata speciale. 
Con la sua morbidezza, che accompagna i movimenti , infrange le regole di una società rigida, e regala alla moda il concetto di libertà, e da simbolo di potere diventa simbolo di sensualità .

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