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Messico, il subcomandante Marcos annuncia in tv la propria "morte"

Fine del personaggio rivoluzionario del Chiapas: "Marcos, il personaggio, non è più necessario"

-afp

Lo hanno dato per morto diverse volte, ora ad annunciare la dipartita del subcomandante Marcos è lui stesso. Il leader dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (Ezln) nello stato messicano di Chiapas, è ricomparso in pubblico durante un omaggio funebre a uno dei suoi luogotenenti, dove ha annunciato simbolicamente la "morte" del personaggio rivoluzionario da lui incarnato.

"Pensiamo che sia necessario che uno di noi muoia perché Galeano viva, e così abbiamo deciso che Marcos deve morire oggi", ha detto il leader ribelle durante una cerimonia in onore di Josè Luis Lopez Solis, detto Galeano, un militante del Ezln morto lo scorso 2 maggio in uno scontro armato con una organizzazione contadina locale. Marcos, il cui vero nome è Rafael Guille'n Vicente, ha aggiunto: "se mi permettete di definire Marcos, il personaggio, allora direi senza esitazioni che è stato un travestimento pubblicitario".

Il subcomandante era una pubblicità - Arrivato nella notte e cavallo a La Realidad, il leader ribelle - che al berretto, la pipa e il passamontagna consueti questa volta aveva aggiunto anche una benda da pirata, coprendo l'occhio destro - ha dichiarato che "esiste ormai una generazione che può guardarci in faccia e ascoltarci e parlarci senza attendersi nè una guida, nè una leadership, che non pretende nè di sottomettersi nè di seguire un capo" e dunque "Marcos, il personaggio, non è più necessario".

Annunciato anche l'erede - Insieme con lui c'erano sei responsabili del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno e il subcomandante degli insorti Moise's, che prenderà il suo posto nell'organigramma dell'Ezln. Il zapatismo arrivò sulle prime pagine dei giornali del mondo intero nel gennaio del 1994, quando in risposta al trattato di libero scambio dell'America settentrionale (Nafta) lanciò dal Chiapas, nel sud del Messico, la sua sfida in favore dei nativi e contro il capitalismo.

Venti anni dopo, con le condizioni di vita degli indios sostanzialmente immutate e il dinamismo rivoluzionario sbiadito, l'Ezln ha perso gran parte del suo fascino, nel Messico come nel mondo.

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