FOTO24 VIDEO24 2

Luca Bordin a Linkontro: "Gli italiani sono sempre più mobile addicted"

Il general manager media sales & solutions di Nielsen: "Il 73% dei giovani accede a Internet da tablet e smartphone, cala l'utilizzo del pc"

ufficio-stampa

Italiani sempre più dipendenti da tablet e smartphone che diventano gli strumenti più utilizzati per accedere al web. E' quanto emerge dai dati presentati a Linkontro 2014 da Luca Bordin, general manager media sales & solutions di Nielsen. "Oggi per la prima volta - ha spiegato Bordin - stiamo assistendo a un calo generalizzato dell'accesso a internet da PC. Nel corso del 2013, in Italia si è registrata una riduzione del -3,4% dell'audience web da PC rispetto al mobile, così come in altre parti d'Europa, e in USA, dove il gap è -4,3%".

"Nel nostro Paese - ha ribadito Bordin - ormai si può parlare di mobile addiction fra i cittadini: il 73% dei giovani (18-34 anni) che usa internet, lo fa da mobile e per 45 ore mensili. Per la fascia 35-54 anni si tratta del 47% del campione, per 30 ore al mese. Non sono esclusi gli over55: c'è un 18% che accede al web da smartphone e tablet e lo fa per 27 ore mensili".

"Questo ovviamente non significa che la rete stia perdendo il suo fascino, ma solo che sarà sempre più il mobile a farla da padrone nella scelta delle modalità d'accesso. E proprio queste modalità hanno seguito un'evoluzione che negli ultimi 16 anni ha attraversato tre fasi sovrapponibili. La prima è iniziata nel 1998 con l'affermarsi dei motori di ricerca, modernizzando per la prima volta in maniera significativa l'era web in cui stavamo vivendo. Nel 2007 è arrivato l'iPhone che ha dato un'altra scossa alle nostre abitudini: nel 2013 sono 22 milioni gli italiani che hanno navigato in internet da smartphone, in crescita del +32% rispetto all'anno precedente. Gli ultimi quattro anni sono invece stati caratterizzati dalla diffusione dei tablet, attraverso cui hanno avuto accesso al web 7 milioni di italiani, con un incremento nel 2013 del +155% rispetto all'anno prima".

"Ora – ha concluso Bordin - bisogna solo aspettare cosa potrà cambiare con l'avvento dei cosiddetti wearable device, come occhiali e orologi, che consentono una connettività ancora più assoluta".

Espandi