Il direttore amministrativo e due medici dell'ospedale di Lugo sono stati iscritti nel registro degli indagati nell'ambito del procedimento sulle morti sospette di pazienti ricoverati nella struttura sanitaria del Ravennate. Le ipotesi di reato sono di omissione di atti d'ufficio e di referto. Per gli stessi fatti è indagata a piede libero un'infermiera 42enne, accusata di omicidio volontario.
A comunicarlo il procuratore Alessandro Mancini. Il nuovo filone di indagine fa riferimento ai tempi con i quali sono stati comunicati alla magistratura i sospetti circa la morte della paziente dell'8 aprile scorso. Si tratta del decesso che ha innescato l'indagine nell'ambito della quale sono 38 le cartelle, per altrettante scomparse, già sequestrate.
Si indaga per vilipendio di cadavere - L'infermiera 42enne dell'ospedale di Lugo già indagata per omicidio volontario aggravato e furto, è stata indagata anche per vilipendio di cadavere. Una sua collega, durante l'interrogatorio, ha detto a agli inquirenti di avere scattato con il proprio telefonino una fotografia della 42enne in posa vicino a un paziente appena morto. E di avere poi inviato le foto alla donna per cancellarle dal suo display subito dopo.
"Si tratta di due immagini sconcertanti per la posa dell'infermiera. Ci hanno francamente colpito anche se da anni facciamo questo lavoro", ha spiegato il procuratore Mancini.
Le indagini proseguono - Al momento si procede per il solo decesso della settantottenne di Russi, nel Ravennate, morta l'8 aprile scorso e il cui decesso ha innescato l'inchiesta.
Sul fronte disciplinare, sono due i procedimenti aperti dall'Ausl ravennate contro l'infermiera, difesa dall'avvocato Stefano Dalla Valle: uno per un solo furto da una decina di euro subito da un paziente l'anno scorso. L'altro fa riferimento alle foto con il paziente morto e potrebbe coinvolgere anche la seconda infermiera.