E' stata stabilita la soglia al di sotto della quale si può parlare di eiaculazione precoce: tre minuti. Finalmente arriva un dato preciso di cui i medici possono servirsi per fare una diagnosi. Le indicazioni vaghe precedenti hanno indotto molti uomini a pensare di soffrire del disturbo senza ragione. Ora i "paletti" sono stati fissati dai medici del Centro australiano di salute sessuale e descritti sul Journal of Sexual Medicine.
Confini più ristretti per la patologia - Da un secolo le indicazioni erano nebulose e, mentre studi storici della popolazione suggeriscono che fra il 25 e il 30% degli uomini raggiungono troppo presto l'orgasmo, i dati più recenti basati sulla nuova demarcazione indicano che la proporzione è molto più bassa. Secondo la definizione della diagnosi concordata nello studio, soffre della forma permanente della condizione, che si presenta fin dalla prima volta che si fa sesso, fra il 2 e il 3% degli uomini. Questi uomini tipicamente durano un minuto o meno. In un altro 4-6% dei casi la contraggono durante la loro vita ed eiaculano dopo circa tre minuti o meno.
Sono necessarie tre condizioni - Chris McMahon, tra gli autori dello studio, spiega: "Vi sono tre condizioni nella diagnosi, spiega, ed è necessario che si verifichino tutte e tre. Oltre alla durata, è necessario che gli uomini non riescano a controllare o ritardare l'eiaculazione durante il sesso, e che questi problemi di performance causino conseguenze psicologiche negative di frustrazione, fino al punto di evitare il rapporto.
Non rientrano nella diagnosi, i casi di "eiaculazione precoce variabile", con presenza intermittente del problema, e di "eiaculazione precoce soggettiva" quando si ha solo la percezione che la conclusione sia stata prematura.