fino al 15 giugno

Nati nei ‘30: Milano e la generazione di Piero Manzoni alla Permanente

La storia artistica della città verso Expo2015

© alessandra-finzi

Nell'ambito della Primavera di Milano, iniziativa promossa dal Comune di Milano, la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, ospita la mostra Nati nei '30. Milano e la generazione di Piero Manzoni. In concomitanza con l'antologica di Piero Manzoni a Palazzo Reale. La rassegna, curata da Elena Pontiggia e Cristina Casero, propone una ricognizione della generazione di artisti milanesi di nascita o di adozione, nati fra il 1930 e il 1939, e quindi appartenenti alla generazione di Manzoni. Un modo di presentare Milano, allora capitale artistica e culturale europea, in vista di EXPO2015.

Sessanta artisti e sessanta opere documentano l'effervescente clima milanese degli anni Sessanta-Settanta, la stagione artistica successiva al realismo, all'informale, al realismo esistenziale: Vincenzo Accame, Valerio Adami, Getulio Alviani, Giovanni Anceschi, Rodolfo Aricò, Paolo Baratella, Giuliano Barbanti, Gabriella Benedini, Floriano Bodini, Agostino Bonalumi, Davide Boriani, Ugo Carrega, Enrico Castellani, Mino Ceretti, Gianni Colombo, Miro Cusumano, Dadamaino, Sergio Dangelo, Gabriele Devecchi, Lucio Del Pezzo, Amalia Del Ponte, Enrico Della Torre, Luciano Fabro, Agostino Ferrari, Attilio Forgioli, Federica Galli, Alberto Ghinzani, Franca Ghitti, Gino Gini, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Pierluigi Lavagnino, Piero Manzoni, Giancarlo Marchese, Umberto Mariani, Iros Marpicati, Claudio Olivieri, Gottardo Ortelli, Giancarlo Ossola, Gianfranco Pardi, Tullio Pericoli, Lorenzo Piemonti, Pino Pinelli, Giò Pomodoro, Mario Raciti, Bepi Romagnoni, Ettore Sordini, Giangiacomo Spadari, Giuseppe Spagnulo, Mauro Staccioli, Tino Stefanoni, Valentino Vago, Nanni Valentini, Grazia Varisco, Angelo Verga, Nanda Vigo e Franco Zazzeri.

Si tratta di una generazione che sente come patria l'Europa e l'America, e si riconosce in artisti come Lucio Fontana e nella creatività di Bruno Munari. Una generazione che vive sia le durezze del dopoguerra, sia gli anni del boom economico. Una generazione formatasi all'Accademia di Brera, dove insegnavano Achille Funi, Carlo Carrà, Aldo Carpi, Marino Marini. Allora il sistema dell'arte era ancora incentrato sull'artista più che sul critico. Una generazione di artisti che aveva possibilità limitate di esporre e di vendere, il che favoriva i momenti di incontro, stiolava la capacità di confrontarsi, di discutere, anche di scontrarsi, in una frequentazione imparagonabile oggi.

La mostra prosegue addentrandosi nel clima postinformale dei primi anni Sessanta, attraverso esponenti di “Azimuth”, dell'arte cinetica eprogrammata, del gruppo del Cenobio. Per passare poi agli esponenti della figurazione vicina alla Pop Art e della pittura analitica, soffermandosi infine sulle ricerche concettuali e sulla poesia visiva. Grande attenzione è dedicata alla scultura, rappresentata dai principali artisti nati fra il 1930 e il 1939, attivi a Milano. La mostra però non vuole essere una ricognizione per “gruppi” ma per individualità infatti vasto spazio è dedicato a figure che si muovevano individualmente in quel periodo.

Elena Pontiggia ha fatto miracoli, costretta a tempi stringatissimi per progettare la mostra e a scontrarsi con una esigua, quanto cronica, disponibilità di fondi. La scelta si è indirizzata sugli artisti che hanno familiarità con il Museo e con opere da esso provenienti. Inevitabili quindi assenze, anche importanti, di artisti milanesi o d'adozione, come Lucio Fontana. Si poteva forse supplire aggiungendo alla documentazione storica copie delle due storiche riviste d'arte milanesi: "LE ARTI" (nata nel 1950) e "D'Ars" (nata nel 1960).

Accompagna l'iniziativa un catalogo Skira con testi delle curatrici, biografie ragionate a cura di Lorella Giudici e Luca Cavallini e dichiarazioni di poetica degli artisti a cura di Elisabetta Staudacher.

Il progetto allestitivo della mostra è realizzato da Massimo Negri dello studio DNPR.

In concomitanza alla mostra e a corollario della stessa si terrà una serie di incontri di approfondimento fino al 15 giugno sul fermento culturale milanese tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta e sull'influenza di quel periodo sul clima artistico di oggi, a cura di Rosella Ghezzi e Chiara Vanzetto.

orari di apertura: da martedì a domenica 10.00 - 13.00 e 14.30 - 18.30; chiuso tutti i lunedì
biglietto di ingresso: € 5 intero; € 3 ridotto
informazioni: tel. 02 6551445
catalogo: Skira

Palazzo della Permanente
via Filippo Turati 34
Milano