Cisgiordania, Ong: "Forze israeliane hanno sparato e ucciso due ragazzi palestinesi"
Secondo l'organizzazione per la difesa degli adolescenti (Dci), "sono stati colpiti dagli spari dell'esercito durante il Nakba Day, fuori dal carcere militare di Ofer", nei territori occupati. Tel Aviv ha dichiarato che i militari sono stati autorizzati a usare lacrimogeni e pallottole di gomma e che avvierà un'inchiesta
Il caso israelo-palestinese procede con nuovi episodi di violenza e senza ravvisare forme di risoluzione. Il 15 maggio infatti due ragazzini, di 15 e di 17 anni, sono stati uccisi vicino a Ramallah, in Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti palestinesi, poi confermate da un video pubblicato dall'Organizzazione per la difesa dei ragazzi (Dci). Secondo l'associazione umanitaria a sparare "sono stati i militari israeliani durante una manifestazione pacifica".
Il Nakba day è il giorno dell'indipendenza israeliana, avvenuta nel 1948, e del seguente esodo dei palestinesi dai territori da loro abitati fino ad allora. Durante il 15 maggio, in molte città della Cisgiordania, occupate dagli israeliani, sono avvenute manifestazioni pacifiche in segno di protesta.
L'uccisione dei due ragazzini è l'ennesimo caso di violenza, in un clima di costante tensione fra le due popolazioni, che non accenna a risolversi. Da parte sua Tel Aviv ha affermato che i suoi militari sono stati autorizzati a sparare solo pallottole di gomma e a respingere le proteste con i lacrimogeni. La Difesa ha poi annunciato che aprirà un'inchiesta sul caso.
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