E' in scena a Roma, al teatro Ghione di Roma, dal 23 al 25 maggio, "METAmorfosi", uno spettacolo con Vinicio Marchioni che, in questa occasione, debutta alla regia in compagnia della moglie Milena Mancini. Sul palcoscenico si combineranno diverse arti, dalla recitazione al balletto alla pittura. "E' uno spettacolo impegnativo - dice Marchioni a Tgcom24 - nel quale le arti si fondono". L'incasso sarà devoluto a "Save The Children".
Parole, Suono, Movimento e Colore sono questi gli ingredienti di "METAmorfosi", riduzione della favola di "Amore e Psiche", tratta dal libro V dell'omonimo romanzo di Apuleio. Dopo il successo di "Romanzo criminale" in tv e quello più recente al cinema con "Tutta colpa di Freud", Vinicio Marchioni torna al teatro con uno spettacolo impegnativo e sperimentale: sul palcoscenico leggerà la favola di "Amore e Psiche" mentre intorno a lui il corpo di ballo di Milena Mancini danzerà sulle musiche composte ed eseguite da Walter Savelli, con la partecipazione straordinaria di Giovanni Baglioni, eseguite dal vivo dagli stessi e dal Maestro Maurizio Tomberli direttore artistico della scuola di Musica Ciac. A premiare queste espressioni artistiche non poteva mancare l'arte della pittura che prenderà forma nelle mani di Roberto Meta che ogni sera, in scena, dipingerà una tela sui temi dello spettacolo.
Il ricavato della vendita dei quadri sarà devoluto a "Save the Children", per supportare la campagna “Illuminiamo il Futuro” della quale Vinicio Marchioni è testimonial, e sosterrà il programma nazionale di intervento dell'organizzazione volto a combattere la povertà educativa che sta privando i bambini e gli adolescenti, nei quartieri svantaggiati di molte città italiane, di tutte le opportunità di crescita formativa e culturale.
Come mai avete scelto un testo classico come le Metamorfosi di Apuleio?
Tutto è nato da un'idea di Patrizio Di Fiore, proprietario della scuola di musica "Ciac". Partendo da quell'intuizione di cercare di mettere insieme più arti possibili, io e Milena abbiamo provato a trovare un'idea che potesse accogliere sia la danza, che la musica, la pittura e la recitazione. Rileggendo l'opera Apuleio, in particolare la favola di Amore e Psiche, abbiamo trovato che potesse essere il testo che poteva fare per noi. Le Metamorfosi contengono già di per loro questa idea di trasformazione. Quindi il fatto che quattro arti, riunite sul palcoscenico, si trasformassero mettendosi l'una al servizio delle altre era il tema principale attorno al quale riunire queste arti.
E' la prima volta che ti cimenti anche nella regia?
In realtà in teatro avevo fatto la regia di un testo che avevo scritto io sulla vita di Dino Campana. Un monologo che avevo portato in scena io stesso qualche anno fa. Ma questo lo possiamo considerare un vero debutto perché qui c'è uno spettacolo molto più complesso sebbene l'idea di base sia molto semplice: è una lettura accompagnata da una colonna sonora eseguita dal vivo e da delle musiche delle quali il corpo di ballo, diretto da mia moglie, che si è occupata anche delle coreografie. Appoggiarmi a Milena è stato fondamentale, da solo non ce l'avrei fatta.
Lo spettacolo è nato in funzione della raccolta benefica o questa si è aggiunta dopo?
L'evento benefico si è legato successivamente. Ormai da tre anni sono testimonial di "Save The Children" e nel momento in cui lo spettacolo ha iniziato a prendere corpo, abbiamo pensato di approfittare del fatto che ci fossero ogni sera tre pittori in scena che realizzeranno tre quadri diversi, per devolvere il ricavato della vendita di questi dipinti.
In un momento in cui la cultura è in grossa difficoltà, è interessante significativo che la raccolta fondi vada a favore di chi ha difficoltà a studiare...
Quella che credono essere una profonda crisi economica è in realtà una crisi di identità. Il problemi economici sono il frutto di una povertà culturale e intellettuale. Proprio per uno spettacolo così, che contiene l'arte, ci sembrava la maniera migliore per collegarci con questa campagna di "Save The Children", che è basata sulla creazione dei cosiddetti punti luce, luoghi in cui si cerca di creare uno spazio adatto a far studiare i bambini, per fornir loro libri, quadri e tutti gli strumenti per ampliare il loro percorso culturale e le possibilità di crescita. Anche la possibilità per uno spettatore di portarsi via alla fine dello spettacolo un quadro di un pittore straordinario come Roberto Meta sia un incentivo in più per venire a vedere lo spettacolo.