"Dai un calcio al mal di testa"

Al via in diverse piazze italiane la VI Giornata Nazionale del Mal di Testa

L'intervista al Prof. Avato del Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate all'Università di Ferrara

“Dai un calcio al Mal di Testa”: così è intitolata la VI Giornata Nazionale del Mal di Testa, promossa dalla Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC), che si svolgerà sabato 17 in diverse piazze italiane. Un nome un po' provocatorio che, tuttavia, riesce a trasmettere bene il messaggio che vuole divulgare: il mal di testa può essere curato.

La Giornata Nazionale si propone proprio di fare questo: combattere la disinformazione generale sulle cefalee, sensibilizzare la gente al problema e, quando necessario, fare prevenzione. Perché, purtroppo, la cefalea, comunemente chiamata mal di testa, è davvero una patologia invalidante che colpisce un enorme numero di persone.

Il professor Francesco Maria Avato, ordinario del Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate dell'Università degli Studi di Ferrara ci ha dato alcune utile informazioni in materia.

Quando un comune mal di testa può diventare qualcosa di più grave?

E'una domanda molto difficile. La cefalea è una patologia subdola che molto spesso viene sottovalutata. Spesso, da episodi occasionali sfocia in un incremento di episodi di sofferenza. Un grosso problema è che i soggetti che ne sono affetti se ne rendono conto generalmente in età adulta, quando, in realtà, la cefalea inizia a manifestarsi da piccoli. Un affetto da cefalea lo è sin da bambino. È stato dimostrato che spesso i ragazzini che soffrono di questa malattia, ma non riescono a comunicarla positivamente, hanno alcuni disturbi comportamentali come ad esempio l'eccessiva timidezza e/o introversione, difficoltà nell'attenzione ecc. È per questo che è fondamentale concentrarsi su queste fasce per individuare il prima possibile il problema.

Come si combatte questa malattia?

Parto da una premessa fondamentale: la cefalea è una patologia che necessita di un approccio specialistico. Una volta che ci si rende conto della cronicità del mal di testa non basta più il medico di base o l'uso (che molto spesso diventa abuso) di farmaci sintomatici. Inoltre, è una malattia che può avere tantissime forme e la collocazione precisa dal punto di vista nosografico è estremamente complessa. Nei casi più gravi diventa davvero invalidante con picchi di dolore insopportabili. Tanto è vero che il servizio sanitario della Lombardia, prima regione in Italia, ha riconosciuto con apposita circolare, la valutazione percentuale delle cefalee nell'ambito dell'invalidità civile. A seconda della collocazione nello spettro nosografico, e quindi a seconda del tipo di cefalea di cui si soffre, ci sono diverse terapie. Si può passare da trattamenti farmacologici specifici o interventi sulla propria dieta fino a trattamenti puramente psicologici per abituarsi a convivere con il dolore e modulare la propria condotta durante la giornata.

Quali sono i centri di riferimento?

I due centri più importanti sono la SISC e la Fondazione CIRNA (Centro Italiano Ricerche Neurologiche Avanzate) che, dal 2009, è diventata una ONLUS. Quest'ultima ha promosso un progetto intitolato “Quando la cefalea va a scuola” , nel circondario di Pavia, proprio basato sulla prevenzione e sull'individuazione precoce dei ragazzi affetti da cefalee. Si tratta proprio di un sistema di setaccio per recuperare i ragazzi giovani in modo da intervenire il prima possibile. Il progetto ha avuto ottimi risultati e sicuramente, a parte riproporlo, CIRNA Onlus, cercherà di ampliarlo su tutto il territorio nazionale.

Per tutte le informazioni relative alla VI Giornata Nazionale del Mal di Testa, visitate il sito http://www.sisc.it Per saperne di più sulle cefalee o trovare un aiuto, visitate il sito della Fondazione CIRNA www.cefalea.it