"CI FURONO PRESSIONI"

Complotto, Berlusconi: "Non libere le mie dimissioni, ci furono pressioni"

Il leader di Forza Italia torna sull'addio a Palazzo Chigi del 2011 e chiede l'istituzione di una commissione d'inchiesta

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"Le mie dimissioni sono state responsabili ma non libere. Ci sono state molte pressioni". A dirlo è Silvio Berlusconi, parlando dei fatti del 2011 alla trasmissione "Coffee break" di La7. Commentando le rivelazioni dell'ex ministro del Tesoro Usa, Timoty Geithner, il leader di Forza Italia ha detto che "al momento ci sono fatti enormi che necessitano una commissione d'inchiesta".

"Napolitano non mi ha sburgiardato" - Nell'edizione odierna, il quotidiano L'Unità ha titolato "Il Colle sbugiarda Berlusconi" riferendosi all'intervento del Capo dello Stato sull'ipotesi di un complotto per allontanare Berlusconi da Palazzo Chigi. Il leader di Forza Italia contesta la ricostruzione del giornale: ""Non è vero che Napolitano mi abbia sbugiardato perché io ho chiesto cosa fosse successo in occasione del G20, non ho detto cose sui fatti italiani".

Nella lunga intervista, Berlusconi ha anche toccato i tanti temi al centro del dibattito politico, a partire dalla riforma del Senato: "Non la appoggeremo. E' un pasticcio che sembra tale ai nostri senatori e a molti senatori della sinistra. Noi restiamo fissi sui temi impegnati ma Renzi ha varato una legge in Cdm senza interpellarci, ce la siamo trovata in Senato. E' una legge inaccettabile".

Critiche anche al Fiscal compact, motivo di ampie discussioni nella campagna elettorale per le imminenti Europee: "In merito scrissi due emendamenti e il consiglio dei Capi di Stato e di governo dell'Europa li votò. Ma Monti, quando presentò il testo in Parlamento, lo fece senza i nostri emendamenti. Il fiscal compact è antistorico visto che l'economia da recessione e al passivo quindi non può sopportare nessuna sottrazione di soldi. Per restare dentro l'euro ci vuole una moratoria sul vincolo del 3%", ha detto Berlusconi.

Tornando al governo italiano, il leader di Forza Italia si è detto certo del fatto che Renzi non arriverà alla fine della legislatura: "Le condizioni dell'economia sono tali per cui non si arriva al 2018, le elezioni ci saranno tra un anno, un anno e mezzo".

"Nel 2018 non sarò io il leader" - "Le posso rispondere con assoluta certezza che non sarò io. Non si può dire chi sarà il leader perché non spuntano come funghi". Così Berlusconi ha risposto alla domanda sulla futura leadership del centrodestra.

Carezza ad Alfano, attacco a Grillo - "Non ho mai insultato nessuno, quando parlo di Ncd fotografo la realtà. Si tratta di un gruppo di senatori eletti con il simbolo Pdl in cui c'era la scritta Berlusconi con il mandato di contrastare la sinistra mentre loro ora tengono in piedi governo. Non ho mai detto ad Alfano di essere un traditore, non pronuncio una frase di questo genere". Lo ha detto Berlusconi riguardo il partito di maggioranza nato dalla scissione all'interno del Pdl.

Il leader di Forza Italia non riserva invece buone parole per Beppe Grillo: "Punta a distruggere il Parlamento, i delegati che lui vuole sono quelli del web a cui comanda lui e Casaleggio. Ha annunciato anche una nuova marcia su Roma. Io non l'ho mai annunciata e pensata. Sono la persona più serena e democratica che esiste", ha detto Berlusconi parlando del leader del Movimento 5 Stelle.

"Contro di me sentenza costruita" - Poche parole, infine, sulla sentenza di condanna per il caso Mediaset: "Non mi sono dimesso perché questa sentenza è stata costruita, infondata e assurda. Ma visto che io siamo in un Paese tanto democratico io non posso parlare di magistratura".