"Sono disgustato e molto incazzato per questo titolo di Repubblica, in cui si parla di pizzini: una falsità infamante che non posso e non voglio accettare. L'onestà e la reputazione sono le cose a cui tengo di più, perché poi basta leggere l'articolo e i verbali per capire che non c'è nulla di vero". Queste le parole del governatore della Lombardia, Roberto Maroni, intervenuto a Radio Padania dopo aver annunciato di aver sporto querela.
"Repubblica - ha aggiunto Maroni - ha fatto un titolo infamante. Se nell'articolo o nei verbali ci fosse scritto che io ho incontrato queste persone... Ma non è così. Lo sanno tutti, i verbali sono noti da giorni. Quindi non mi spiego questa cosa del titolo. Per questo ho dato mandato ai miei legali di presentare una querela milionaria".
"Dai verbali - ha continuato - risulta che non ho mai incontrato nessuno di questi signori se non casualmente uno di questi un giorno in un ristorante: io entravo e lui usciva, è tutto scritto nei verbali, dai quali risulta che io non ho mai subito condizionamenti e neppure pressioni. Il titolo è totalmente falso e questo un giornale come Repubblica non può permetterselo".
"Intanto, viste le cose che escono dai verbali e per evitare ogni ombra e ogni opacità, ho deciso e annunciato che venerdì in giunta riporterò la riforma degli appalti sulla sanità, una riforma che garantisce al 200% la regolarità degli appalti". E poco dopo il governatore twitta: "Repubblica scrive falsità oscene su di me. Oggi deposito querela con richiesta danni milionaria".
Secondo quanto risulta dall'articolo di "Repubblica", le intercettazioni rivelerebbero un incontro tra Frigerio e Maroni (tra l'altro anche nell'articolo si scrive che si tratta di un incontro avvenuto "per caso"), con il governatore che gli dice di mandargli messaggi per sollecitare "il lavoro delle vie d'Acqua". E subito dopo lo stesso Frigerio se ne vanterebbe dicendo "vedi che ho scatenato Maroni".
Sempre secondo l'articolo risulterebbe poi che Gianni Rodighiero, collaboratore di Frigerio, che arriva in Regione per portare i "pizzini", il 24 marzo 2014 manda un sms al nipote di Frigerio per dire "sono giù in Regione": ed ecco che la cella telefonica si attiva per due volte a Palazzo Lombardia. Insomma, sembrerebbe che la cupola tocchi anche il Pirellone. Ipotesi che Maroni rimanda seccamente al mittente.
Bie: "L'Expo si deve fare" - "Non facciamo i funerali all'Expo: questo colpo non può alterare il lavoro fatto e l'indagine non può essere un ostacolo per dire che la manifestazione non si fa o che ha ricevuto un colpo mortale". Lo ha detto Vicente Loscertales, segretario generale del Bie, l'organizzazione intergovernativa che assegna le sedi dell'Esposizione universale. "L'evento si farà e sarà un successo", ha aggiunto dopo aver visitato il sito espositivo.