Nei primi tre mesi dell'anno i nuovi mutui per l'acquisto delle abitazioni hanno registrato un incremento superiore al 20% sul 2013, secondo i dati del "Rapporto immobiliare" di Agenzia delle Entrate ed Abi. Migliora anche la possibilità delle famiglie di comprare casa grazie al calo dei prezzi e al miglioramento dei tassi d'interesse: l'indice di accessibilità elaborato dall'Abi è tornato a livelli pre-crisi.
"Sul fronte dei mutui per le abitazioni i segnali cominciano a essere positivi": ha commentato così gli ultimi dati al riguardo il direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini. Un segnale positivo per i mutui, che però non va interpretato come un'indicazione di ripresa dei prezzi delle case.
Mutui più "accessibili" - "E' difficile dire se i prezzi delle case aumenteranno", ha detto ancora Sabatini, aggiungendo di essere "moderatamente ottimista" sulla possibilità per le famiglie italiane di acquistare una casa. Tale possibilità è misurata dall'indice di "accessibilità" elaborato dall'Abi. Indice che, si legge nel rapporto, nel 2013 è migliorato proprio grazie al calo dei prezzi degli immobili e al miglioramento dei tassi di interesse sui mutui.
Infatti, se i mutui crescono del 20%, a fine 2013 l'indice di accessibilità sale al 6,7%, cioè 2,1 punti in più rispetto alla prima metà dell'anno scorso.
Mercato sotto i livelli del 1985 - Questo non significa affatto che il mercato immobiliare sia in risalita, anzi: la discesa continua inarrestabile anche nel 2013, con le unità immobiliari vendute che scivolano a quota 406.928, ben al di sotto delle 430mila registrate nel 1985: siamo a -9,2% rispetto al 2012, a quota 448.364.
In linea con l'andamento delle transazioni, il valore di scambio complessivo risulta in calo del 10,8%. Per l'acquisto di abitazioni nel 2013 il settore ha perso circa 8 miliardi di euro: si sono infatti spesi per l'acquisto della casa 67,5 miliardi di euro a fronte dei 75,7 miliardi registrati nel 2012. E la superficie media abitativa delle compravendite risulta pari a 103,8 metri quadrati. La superficie complessiva è dunque diminuita del 9% rispetto al 2012.
Insomma, la situazione del mercato resta difficile pur mostrando però qualche segnale di miglioramento. Le condizioni di accesso all'acquisto di una casa, secondo il rapporto, hanno infatti interessato anche le famiglie che presentato comunque situazioni di particolare fragilità, cioè giovani e nuclei che abitano nei grandi centri urbani. Nel complesso, le famiglie che dispongono di un reddito sufficiente a coprire almeno il 30% del costo annuo del mutuo per l'acquisto di una casa sono infatti di poco superiore al 50%. E il valore risulta in buon recupero rispetto a cinque anni fa.