Dopo Pompei ed Ercolano un nuovo, ennesimo, danno ha colpito la cultura e l'arte italiana. L'1 maggio infatti è crollata una parte del tetto della Reggia di Caserta, la struttura più grande al mondo, costruita dai Borbone, e pari a bellezza, se non oltre, a quella di Versailles. "Abbiamo attivato il pronto intervento per le immediate riparazioni", ha affermato il Sovrintendente del Polo museale di Napoli e Caserta, Fabrizio Vona, che aggiunge: "Purtroppo negli anni scorsi i fondi per la manutenzione non erano adeguati e sufficienti".
La Reggia di Caserta era uno dei monumenti italiani più visitati al mondo, ciò fa quindi pensare. La struttura ha infatti subito un calo di visite, dal 2001 al 2013, di quasi il 50%. Di certo "la mancanza di fondi" non giustifica in toto l'assenza delle istituzioni a salvaguardia di un'opera così importante per il nostro Paese: in qualche modo i fondi si sarebbero dovuti trovare, almeno, è questo il dovere - retribuito - di chi dovrebbe occuparsene per lavoro. Il crollo è avvenuto nel lato occupato dall'Aeronautica Militare alcuni giorni fa - ma si è saputo solo oggi - in un punto del tetto compreso tra due comignoli che sono stati oggetto di lavori di somma urgenza piuttosto recenti. Al di sotto del tetto ci sono le camerate, al piano inferiore le aule e subito sotto gli appartamenti storici che potrebbe subire danni da eventuali infiltrazioni.
"Il primo maggio scorso notammo dalle finestre degli appartamenti storici un foro nel tetto facemmo subito una segnalazione all'Aeronautica; sempre nella stessa giornata il foro si è esteso diventando una voragine. Crediamo sia un problema di scarsa manutenzione", ha spiegato la funzionaria della Sovrintendenza Speciale, Flavia Belardelli, responsabile del settore architettonico, impegnata nel pomeriggio in un sopralluogo per la stima dei danni.