Riforme, ok al testo base del governo Ma su Odg Senato l'esecutivo va sotto
Via libera in Commissione all'ordine del giorno di Calderoli che prevede un Senato elettivo. Il testo base della riforma resta però quello del Cdm. Renzi: "Molto bene". Boschi: "Giornata positiva". Romani: "Senza il voto di Forza Italia non sarebbe passato"
La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato per un voto l'ordine del giorno sulle riforme presentato da Roberto Calderoli, che prevede un Senato elettivo. Lo ha annunciato il senatore leghista. Il via libera è arrivato con 15 voti a favore e 14 contro, grazie al sì di Mario Mauro. Bocciato, invece, l'Odg di Forza Italia che chiedeva di affrontare il tema del presidenzialismo dopo l'ok alla riforma del Senato e del Titolo V.
Renzi: "Testo base è quello del governo" - La Commissione ha però approvato il ddl del governo sulle riforme come testo base. A favore hanno votato i senatori della maggioranza nonché la Lega e Forza Italia. "Approvato il testo base del governo sulla riforma del Senato - ha commentato il premier Renzi su twitter -. Molto bene, non era facile. La palude non ci blocca! E' proprio #lavoltabuona". "E' una serata assolutamente positiva, è stato fatto un passo avanti importante", ha detto il ministro Maria Elena Boschi.
Romani: "Determinante voto di Forza Italia" - "Forza Italia è stata determinante e senza di noi non sarebbe passato il testo base". Lo ha detto il capogruppo di Fi in Senato, Paolo Romani, al termine dei lavori della Commissione. "Abbiamo votato l'ordine del giorno Calderoli - ha sottolineato Romani - e grazie a noi è passato; abbiamo votato il testo base e grazie a noi è passato. Questo dimostra che siamo determinanti per il cammino delle riforme che, grazie a noi, può partire".
Cosa prevede l'Odg di Calderoli - L'ordine del giorno di Calderoli differisce da quello di Anna Finocchiaro, altra relatrice del documento, su un punto essenziale, cioè le modalità di elezione del futuro Senato. Il testo presentato dal senatore leghista prevede che i senatori di ciascuna regione siano eletti a suffragio universale dai cittadini della stessa regione contestualmente ai Consigli regionali.
Giornata di tensione nella maggioranza - L'ok al testo leghista è arrivato al termine di una giornata di tensione, con tanto di voci sulle possibili dimissioni del governo, susseguitesi a Palazzo Madama e poi smentite nettamente, nel caso in cui non si fosse trovata una intesa sull'adozione del testo base dell'esecutivo. Le tensioni sono cominciate nella seduta del mattino quando Calderoli ha presentato inaspettatamente un ordine del giorno che indicava profonde modifiche al testo del governo. Un testo che andava ben oltre le modifiche che nel dibattito erano apparse condivise da tutti i gruppi e indicava puntualmente il modo in cui i futuri senatori dovranno essere eletti, tema su cui non c'è ancora un accordo pieno.
Voci su ipotesi di dimissioni del governo - A un incontro nel primo pomeriggio tra Calderoli e Finocchiaro, è seguita una lunga riunione di quest'ultima con il ministro Boschi, protagonista di una voce che paventava le dimissioni del governo in caso di mancata adozione del ddl dello stesso esecutivo come testo base. Proprio la Boschi, entrando in Commissione, aveva detto: "Il Consiglio dei ministri e il governo sono aperti ad alcune modifiche che saranno indicate in un ordine del giorno, ma non la diamo vinta a Calderoli".
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