Per sfuggire al calore intenso dell’estate non c’è niente di meglio che ripararsi in una grotta. Meglio, anzi, affrontare questi luoghi incantevoli e misteriosi con indumenti adatti: in molti casi all’interno la temperatura non supera i 15 gradi, qualsiasi sia la stagione. Scarpe comode e felpa a portata di mano, dunque, specie per visitare gli antri terrestri. Le grotte marine, invece, si raggiungono di solito in barca e sono una affascinante alternativa a un pomeriggio di canicola in spiaggia. Ne proponiamo dieci in tutta Italia, una più incantevole dell’altra.
GROTTA AZZURRA - CAPRI – È la più celebre dello Stivale: si raggiunge solo d’estate e dal mare. La sua bellezza incomparabile è legata al fantastico gioco di luce creato dai raggi solati e dal fondale di sabbia bianca, che accendono questa magica cavità carsica, chiamata Duomo Azzurro, di luminescenza turchese.
GROTTA DELLO SMERALDO - CONCA DEI MARINI - AMALFI - Anche in questo caso, la grotta ha origine carsica ed è parzialmente raggiunta dalle onde marine. La sua ampiezza è di 45 x 32 metri, mentre l’altezza arriva a circa 24. È stata scoperta nel 1932 da un pescatore e deve il nome alle tonalità smeraldine dell’acqua per effetto della luce che filtra da una fenditura sottomarina, grazie alla quale è collegata al mare aperto.
GROTTE DI CASTELLANA, PUGLIA - Si trovano nell'omonimo comune in provincia di Bari. La visita segue circa 3 km di camminamenti, dai quali si possono ammirare ambienti molto vari per forma e dimensioni, tra mille stalattiti, stalagmiti, colonne, cristalli, cortine e altre meraviglie. L’ambiente più grande e suggestivo è la Grotta Bianca, chiamata così per il colore candido delle sue rocce di alabastro. Spesso le grotte ospitano rappresentazioni teatrali e multimediali, per una visita ancora più suggestiva.
GROTTA DI NETTUNO - ALGHERO – Si raggiunge per mezzo di un’ardita scala di 654 gradini abbarbicati al costone occidentale del promontorio di Capo Caccia, oppure più comodamente dal mare, per mezzo di una barca. All’interno si trova un grande lago salato, il Lago La Marmora, al centro del quale sorge una imponente stalagmite costellata di piccole cavità nelle quali si raccoglie dell’acqua: per questo è chiamata “acquasantiera”.
GROTTA DI STIFFE, L’AQUILA, ABRUZZO – Sono formazioni carsiche, nelle quali scorrono cascate d'acqua che si riversano in ampi bacini. L’ambiente è molto vario e suggestivo con grandi pareti di roccia. Le grotte hanno una lunghezza di oltre 1 000 metri, non ancora del tutto esplorate e parzialmente aperte al pubblico. Sono state create da un fiume sotterraneo che fuoriesce in superficie, caso pressoché unico in Italia.
GROTTE DI FRASASSI, GENGA, ANCONA - Ci troviamo all’interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi: le grotte sono un complesso di cavità carsiche sotterranee, molto esteso e articolato, del quale è visitabile solo una parte. Oltre a una vera foresta di stalattiti e stalagmiti, concrezioni, sculture naturali, le grotte colpiscono per la vastità dei loro ambienti: il primo che si incontra nel percorso è l’Abisso Ancona: con la sua estensione di 180 x 120 metri e un'altezza di 200 è tanto grande da poter contenere il Duomo di Milano.
GROTTA DEL TURCO, GAETA - Tre fenditure nel promontorio, pochi gradini da scendere per raggiungere la grotta, una chiesetta su una roccia dalla quale ammirare il panorama dall’esterno: tutto questo trasforma la Grotta del Turco in un luogo molto amato da chi visita il Lazio meridionale La Grotta del Turco deve il nome a una leggenda secondo la quale su una delle pareti della grotta sia impressa l’impronta di una mano, lasciata in questo luogo in tempi antichi da un marinaio turco. Secondo una antica tradizione religiosa la grotta è venuta alla luce in occasione della morte di Cristo, quando, come dicono le Scritture, si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme.
GROTTE DI TOIRANO, TOIRANO, SAVONA – Sono un complesso carsico sotterraneo, composto da oltre 150 caverne naturali, ancora oggetto di esplorazione. La parte visitabile prevede un perso di quasi un chilometro e mezzo, molto apprezzato per la sua bellezza e per la ricchezza di stalattiti e stalagmiti. Queste grotte hanno anche un valore archeologico perché in uno degli antri, la grotta della Bàsura, sono stati trovati numerosi resti di Ursus spelaeus, il preistorico l’orso delle caverne.
GROTTE DI BOSSEA, CUNEO – Per raggiungerle, occorre insinuarsi nelle viscere della terra. Seguendo le forme sinuose che l’acqua ha scavato nella roccia, si incontra un labirinto di stalattiti, tra pozze d'acqua e cascate. Qui si è sviluppata una ricca fauna, con specie che si sono adattate agli ambienti umidi e bui della grotta. Come a Toirano, sono presenti i resti di Ursus spelaeus, che probabilmente trascorreva qui i mesi di letargo invernale.
GROTTA GIGANTE, SGONICO, TRIESTE - È forse la cavita più grande al mondo tra quelle visitabili dai turisti. Scoperta nel 1840, è stata aperta ai visitatori nel 1908. È formata da un unico immenso salone, così grande da poter contenere l'intera Basilica di San Pietro.